
"Per quello che ha dichiarato nelle scorse ore, invito Andrea Bocelli (nella foto con Matteo Salvini) a venire a Bergamo e Brescia quando lo vorrà. Sono certo che cambierà idea su molte cose". La dichiarazione arriva da Stefano Fusco, vicepresidente del Comitato “Noi Denunciamo”, nato a marzo dopo la morte di Antonio Fusco: nonno di Stefano e padre di Luca Fusco, presidente del sodalizio. Andrea Bocelli ha presenziato a un convegno svoltosi in Senato, in cui si è parlato della pandemia. A margine ha dichiarato di essersi sentito "umiliato e offeso da mesi di lockdown" e, alla fine, ha confessato di "aver in certi casi disobbedito volontariamente ai divieti". Investito da una bufera, l’artista ha poi fatto marcia indietro: "Sono stato frainteso. Mi sono speso fin dal primo giorno con la Fondazione che porta il mio nome per aiutare chi era in difficoltà per il virus". La posizione del comitato è comunque durissima anche nei confronti di chi ha organizzato l’incontro a cui hanno preso parte Matteo Salvini e Vittorio Sgarbi. "Propaganda a parte, quello che fa più male è che certe tesi vengano proposte in una sede istituzionale - sostiene il presidente Luca Fusco –, si tratta di un ulteriore sfregio a tutti i morti e alle loro famiglie". I morti, nelle province di Bergamo e Brescia, sono stati 11.500.
"La risposta al convegno – conclude Consuelo Locali, rappresentante legale del Comitato che su Facebook conta oltre 60mila iscritti - è data dai numeri dei decessi. Se qualcuno ha avuto la fortuna di non avere nessuno in terapia intensiva buon per lui. Io ho perso un padre e so come erano gli ospedali durante l’emergenza".
Milla Prandelli