Coronavirus, agenzia funebre: "Non dormiamo da 3 giorni, seppellite 40 persone"

Le parole commosse di un impiegato 28enne: "La cosa più difficile? Continuare a dire ai parenti che non possono rivedere il loro caro per via della chiusura immediata del feretro"

Carri funebri al cimitero

Carri funebri al cimitero

Madone (Bergamo), 18 marzo 2020 - "Abbiamo seppellito 40 persone solo noi". Basta questa frase, poche parole, per comprendere il dramma che sta vivendo il territorio bergamasco, duramente colpito dall'emergenza Covid-19. A parlare, con la voce rotta dalla commozione, è Nicholas, dipendente 28enne di un'agenzia di pompe funebri di Madone (Bergamo): "Sono tre giorni che non dormo, lunedì sera ho avuto una crisi di nervi".  

E' lui che sabato ha scattato le foto delle bare allineate nella cappella al cimitero di Bergamo e nel tendone dell'ospedale Gavazini. "Siamo sommersi dal lavoro - racconta con il tono sbrigativo di chi non può prendersi una pausa neanche per raccontare la situazione drammatica in cui sta lavorando -. È una cosa che non si riesce a spiegare, non riusciamo a fermarci".

Fa questo lavoro da 10 anni ma quello che in questi giorni si sta trovando davanti va oltre. Fa una pausa, poi aggiunge: "È pesante, è stancante, non vediamo la fine e viviamo con il terrore che il telefono continui a suonare. Molti sono i servizi a cui rinunciamo per la mancanza di tempo, di casse o di accessori". In questi casi le agenzie funebri si passano i servizi fra di loro per riuscire a rispondere a tutte le richieste. "La cosa peggiore però è continuare a dire ai parenti che non possono rivedere il loro caro per via della chiusura immediata del feretro. Tutti i funerali sono tristi, ma quelli delle persone che conosciamo lo sono di più. Ora devo andare, non ho tempo".