Coronavirus ad Alzano Lombardo: "Manca l’ossigeno per i malati"

Ennesima emergenza nella martoriata città: il sindaco scrive con urgenza ad Ats e Prefettura

Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo

Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo

Alzano Lombardo (Bergamo), 17 marzo 2020 -   "Ho scritto all’Ats e alla Prefettura di Bergamo perché devono garantire alle quattro farmacie di Alzano la fornitura di bombole d’ossigeno in quanto le scorte del nostro Comune sono ormai finite e senza di queste il destino dei malati è segnato. In venti giorni abbiamo registrato già 50 decessi, l’anno scorso nello stesso periodo erano stati otto".

E’ il grido d’allarme lanciato dal sindaco leghista di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi, 43 anni, da settimane in trincea contro il coronavirus che nel grosso centro della Media Valle Seriana, ha fatto e continua a fare vittime. "Stiamo pagando gli errori compiuti tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo, quando si discuteva di zona rossa invece che concentrarsi sul contenimento del contagio. Fin dal 23 febbraio abbiamo capito la gravità della situazione. Ed eravamo per la linea rigida, ribadita anche il giorno 25, nonostante gli allentamenti a livello nazionale. Il fatto è che nessuno ci diceva nulla, eravamo sospesi. Quattro giorni assurdi, senza il minimo rispetto istituzionale. Poi, dal decreto dell’8 marzo, abbiamo capito che la linea era cambiata, non più contenere, ma rallentare il contagio. A quel punto c’era il rischio rilassamento: lungo il fiume Serio la gente passeggiava come se niente fosse. Allora abbiamo richiamato l’attenzione e da una settimana tutti obbediscono".

"Stiamo facendo di tutto – prosegue Bertocchi – per supportare il lavoro dei dieci medici di base presenti, fornendo loro i presidi di sicurezza come guanti, mascherine, camici e cuffie. I dipendenti delle agenzie funebri hanno paura a entrare nelle case dei defunti: lo fanno solo se hanno addosso le tute di protezione monouso che cerchiamo di recuperare e mettere a loro disposizione". "Certo – conclude il primo cittadino di Alzano – io ci provo in tutti i modi a tenere alto il morale dei miei cittadini, ma quando le campane della chiesa suonano a lutto, le parole muoiono in gola".

Una notizia positiva, però, c’è. Claudio Cancelli, il sindaco di Nembro che è stato contagiato dal Covid 19, è quasi fuori dalla quarantena. Domenica, infatti, sono finite le due settimane di “reclusione” a cui era stato costretto dopo la scoperta che il suo tampone era risultato positivo. "Sto bene – rivela – prima di uscire di casa sono in attesa che l’Ats mi sottoponga a un nuovo tampone che confermi la mia negatività al virus. Non vedo l’ora di tornare in municipio a salutare gli amministratori e tutti i dipendenti e continuare con il massimo impegno a fronteggiare questa emergenza".