Contro il bando “taglia-tigli” nasce un Comitato di cittadini

Ghisalba, il sindaco Conti ribatte che parlare ora di un progetto è del tutto prematuro: si deve prima capire se il Comune è ammesso alla graduatoria per i fondi sulla rigenerazione urbana

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GHISALBA (Bergamo)

Da decenni caratterizza il centro di Ghisalba. Ma ora il doppio filare alberato, composto da 34 tigli, rischia di essere abbattuto in vista di una riqualificazione. Una decisione, quella dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianluigi Conti, che non è piaciuta a molti cittadini riunitisi in un comitato, nato con l’obiettivo di salvare gli alberi. Alcuni rappresentanti si sono recati in Municipio per consegnare le oltre mille firme raccolte - 1.124 - con l’obiettivo di scongiurare l’intervento, giudicato troppo invasivo. Conti, per chiarire la situazione, ha promesso di incontrare i cittadini, nonostante le firme non abbiano valore legale, ma fa alcune precisazioni: "Quello che abbiamo presentato per partecipare al bando non è nemmeno il progetto preliminare, bensì un semplice studio di fattibilità. Ora non sappiamo ancora se, come Comune, siamo stati ammessi in graduatoria e, nel caso lo fossimo, se avremo accesso alle risorse. Parlare di progetti, oggi, non ha nessun senso, ma lo avrà nel caso in cui avremo accesso al bando: allora sì che potremo coinvolgere la popolazione".

"La nostra - ribattono dal comitato - è una raccolta di firme simbolica a cui hanno aderito, oltre che parecchi cittadini, molte persone legate al paese ma che risiedono altrove". Tra le richieste espresse c’è, soprattutto, quella di salvare i tigli ripensando lo studio di fattibilità che l’amministrazione ha presentato per poter prendere parte al bando di rigenerazione urbana coi Comuni di Zandobbio, Telgate ed Entratico. E quindi si chiede la perizia di un agronomo sugli arbusti per conoscere il loro stato di salute. "Come cittadini - fa sapere il comitato - non siamo contrari alla riqualificazione di questo spazio, che ha sicuramente bisogno di essere sistemato. Ci opponiamo, invece, al taglio dei tigli in quanto, visivamente, sono sani e non malati e pericolanti come detto dall’amministrazione".

Michele Andreucci