Bus pieni, studenti a piedi: un’impresa andare a scuola

"Situazione grave, con ragazzi ammassati e mezzi che saltano le fermate"

A Trescore Balneario le lamentele riguardano soprattutto i pullman stracarichi

A Trescore Balneario le lamentele riguardano soprattutto i pullman stracarichi

Bergamo - Le segnalazioni arrivano un po’ da tutta la Bergamasca, ma in particolare dalla Valle Brembana, dalla zona di Albino e dalla pianura. Dall’inizio dell’anno scolastico, circa tre settimane, si susseguono le lamentele da parte di studenti e genitori sui disservizi che affliggono il trasporto scolastico pubblico della provincia orobica: studenti in piedi ammassati sui bus scolastici stracolmi, pullman che non si fermano alle fermate previste perchè già strapieni e lasciano i ragazzi in strada, in attesa della corsa successiva o dei genitori che vengano a prenderli in auto, segnalazioni di ritardi e incidente a bordo, con ragazzi che cadono a causa di brusche frenate dell’autista. Il tutto accade in un anno scolastico, che ha visto l’adeguamento dei prezzi di biglietti e abbonamenti.

A Ghisalba , pianura bergamasca,si sono verificati ritardi costanti sia all’andata, sia al ritorno; a Trescore Balneario le lamentele riguardano soprattutto i pullman stracarichi che non si fermano alle pensiline, mentre a Brembilla, in Valle Brembana, le corse della mattina spesso sono affollate e i bus saltano le fermate. "La situazione è al limite del collasso - accusa Monica Ravasio, presidente del CoorCoGe, il Coordinamento dei Comitati Genitori delle scuole secondarie di secondo grado della Bergamasca -. Finora abbiamo ricevuto oltre 250 segnalazioni, di cui alcune collettive. Questo significa che potevano essere anche molte di più".

L’Agenzia del trasporto pubblico locale, come spiega il direttore Emilio Grassi , sta cercando soluzioni, con interventi "tampone", sostituzione di bus, spostamento orari e corse. "Ma alla base dei disservizi ci sono due carenze - rivela Grassi: di risorse economiche, servirebbero altri 5 milioni di euro in più ogni anno, oltre ai 49 milioni di euro finora disponibili, e umane, una cinquantina di autisti in più rispetto all’attuale organico di 700. Abbiamo, per esempio, - continua Grassi - sostituito i bus, di 18 o 12 metri, a seconda delle esigenze. Dove c’erano ritardi abbiamo anticipato le corse. Sulla linea Romano di Lombardia-Soncino, abbiamo concentrato i bus negli orari più critici per gli studenti. Ma senza risorse, non possiamo fare di più".