Bergamo, il Parco dei Colli si allarga

Tre nuove aree nella cintura verde. L’assessore regionale Rolfi: risultato frutto della collaborazione di tutti

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di Rocco Sarubbi

Il Parco dei Colli di Bergamo si amplia. Lo ha confermato l’assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Fabio Rolfi. "Con questo ampliamento si crea una vera e propria cintura verde attorno a Bergamo – ha detto l’assessore Rolfi – un modello da esportare anche in altre grandi città. È un grande passo in avanti verso il riequilibrio tra verde e urbanizzazione, nell’ottica di migliorare la qualità della vita dei cittadini". A maggio la Regione aveva approvato l’ampliamento dei confini del Parco regionale dei Colli di Bergamo. L’iter è stato lungo, complice probabilmente anche il Covid-19, ma, dopo tre anni e mezzo, finalmente il Parco ha visto un ampliamento consistente del suo territorio che lo ha portato a superare i 5 mila ettari, includendo tre aree: una, molto delicata, nel comune di Bergamo (il territorio a ridosso della Madonna dei Campi ai confini con Stezzano) e altre due significative porzioni nei comuni di Valbrembo (fra il centro del paese e il Brembo) e di Ranica (il Plis). Contestualmente è stata deliberata l’integrazione, anche se non contigua a livello territoriale, del Monumento naturale del Brunone, grazie alla proficua collaborazione con la Comunità montana della Valle Imagna e del comune di Berbenno. Il Brunone sarà quindi gestito dal Parco dei Colli, nella cui assemblea entrerà il comune di Berbenno. Questo ampliamento arriva dopo 45 anni dalla nascita del Parco, nel 1977, e rappresenta un segnale incoraggiante, "simbolicamente e sostanzialmente" In quella occasione, il presidente del Parco, Oscar Locatelli, aveva espresso soddisfazione perché "la Giunta regionale ha licenziato il progetto di legge per affidarlo all’approvazione del Consiglio regionale. Non è cosa da tutti i giorni per i Parchi, che hanno la responsabilità di tutelare e sviluppare realtà che, come nel nostro caso, sono a ridosso della città".

"Oggi – ha aggiunto l’assessore Rolfi – si è concluso un iter richiesto dal territorio e frutto di una grande collaborazione tra enti istituzionali e il sistema dei parchi regionali. Le aree protette coprono il 23% del territorio lombardo e il nostro obiettivo per i prossimi anni è quello di arrivare alla soglia del 30%. Sono un patrimonio straordinario in chiave ambientale, agricola e di tutela della biodiversità e i cittadini hanno scoperto l’importanza di queste zone, soprattutto in questi anni di pandemia".