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Beni necessari sotto l’albero. In vendita i kit della solidarietà

Regali per i senzatetto e per chi vive momenti di difficoltà. Ha aperto i battenti al Donizetti studio, lungo...

“Punto dono“ il negozio pensato dalla Caritas allestito nei locali della Fondazione Teatro Donizetti

“Punto dono“ il negozio pensato dalla Caritas allestito nei locali della Fondazione Teatro Donizetti

Regali per i senzatetto e per chi vive momenti di difficoltà. Ha aperto i battenti al Donizetti studio, lungo il Sentierone, il cuore del centro di Bergamo, il “Punto dono“, uno spazio al cui interno si trovano da acquistare e poi regalare diversi kit pensati dalla Caritas bergamasca e Fondazione Diakonia onlus: dalla biancheria intima per donne fragili alle scarpe pesanti per chi vive ai margini. Doni che Caritas metterà sotto l’albero e che distribuirà "a quei fratelli e sorelle che fanno fatica", spiega don Roberto Trussardi, direttore della Caritas bergamasca. Il “Punto dono“ è aperto ogni giorno dalle 10 alle 19, fino al 22 dicembre. "Un negozio temporaneo in cui ti accompagneremo verso la solidarietà", si legge nel totem all’ingresso. Il progetto, nuovo per la città, è stato ideato e promosso da Caritas-Diakonia ed è stato reso possibile dalla Fondazione Teatro Donizetti, che ha messo a disposizione i locali, e dal Comune di Bergamo che lo ha patrocinato.

Qui si possono acquistare kit per l’igiene personale o il kit colazione e merenda (al costo di 15 euro), ma anche il kit salute (120 euro) che comprende medicinali, visite gratuite e prestazioni essenziali. Da donare cose essenziali per chi vive in strada, come lo zainetto, il giubbino pesante. Tra i beni in vendita, anche coperte e lenzuola, così come i kit prodotti per i bambini. La Fondazione Teatro Donizetti ha messo a disposizione un’aula didattica dove Young Caritas condurrà laboratori sulla pace per scuole e oratori. "Punto dono – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali di Bergamo – credo sia un regalo di Natale per la nostra città, un progetto che ingaggia la comunità sensibilizzandola". "È un progetto di valore: il teatro deve uscire dalle sue mura " afferma il direttore Massimo Boffelli. M.A.