REDAZIONE BERGAMO

Bergamo sale ai vertici: l’Azienda sanitaria fra le prime cinque in Italia

Lo studio effettuato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari. Il monitoraggio si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree

240514195713_DEPASCALE_4-90666997

Le aziende sono state suddivise anche in considerazione del numero di cittadini presi in carico

Bergamo – C’è anche l’Ats di Bergamo tra le cinque aziende sanitarie territoriali pubbliche che hanno fatto registrare i migliori livelli di performance in Italia. Oltre all’Ats di Bergamo, ci sono l’ Azienda Ulss n.8 Berica (Vicenza), l’Azienda Ulss n.6 Euganea (Padova), Azienda Ulss n.1 Dolomiti e l’Azienda Usl di Bologna. A evidenziarlo l’Agenas, ente pubblico non economico nazionale che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari, durante la presentazione al Forum Risk management di Arezzo i dati aggiornati al 2023 del modello di valutazione della performance manageriale delle aziende sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali.

Le aziende sanitarie territoriali pubbliche meno performanti risultano essere Asl Napoli 1 centro, Asp di Crotone, Asl di Matera, Asp di Enna e Asp di Vibo Valentia. Il monitoraggio prende in considerazione tutte le 110 aziende sanitarie territoriali italiane e si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. Le aziende, inoltre sono state suddivise in considerazione del numero di cittadini presi in carico.

Il risultato del mix di tutte le aree analizzate, osserva Agenas, porta all’individuazione di 27 aziende con una valutazione complessiva buona, 53 con valutazione intermedia e 30 con una valutazione migliorabile, su un totale di 110 aziende territoriale considerate. “Il sistema ospedaliero – commenta il direttore generale Agenas, Domenico Mantoan – è un sistema che, al netto di qualche caso da migliorare, regge il servizio sanitario italiano. Oggi gli ospedali stanno facendo il loro lavoro alla grande, compresi i Pronto Soccorso. Se abbiamo 25 milioni di accessi ai Pronto Soccorso è perché il cittadino non trova risposte sul territorio. O ci sbrighiamo creando un nuovo modello di cure primarie o abbandoniamo questa strada e triplichiamo i Pronto Soccorso perché al cittadino bisogna dare una risposta”. Agenas ha anche presentato un modello per calcolare gli standard del personale, vale a dire il fabbisogno medio per ciascuna struttura in relazione ai bisogni di salute e alle prestazioni erogate.