Accoltellò il padre e poi l’amico: "Totale incapacità d’intendere"

Assolto perché non imputabile il giovane protagonista di due tentati omicidi a Bottanuco .

Accoltellò il padre e poi l’amico: "Totale incapacità d’intendere"

Accoltellò il padre e poi l’amico: "Totale incapacità d’intendere"

BOTTANUCO (Bergamo)

Prima aveva accoltellato il padre di 56 anni mentre dormiva nel suo letto, procurandogli lesioni da cui si era salvato grazie a un intervento d’urgenza a Ponte San Pietro. Il giorno dopo con lo stesso coltello, 15 centimetri di lama, aveva aggredito un amico ventitreenne. Due episodi con protagonista il ventiduenne M.F. originario di Vimercate, personalità indicativa di un malessere interiore, arrestato dai carabinieri della Compagnia di Treviglio per duplice tentato omicidio. Gli episodi, che risalgono al 27 dicembre 2022 a Bottanuco, ieri sono finiti in udienza preliminare davanti al gup. L’imputato, assistito dall’avvocato Nicola Marannino di Bari, è stato assolto per difetto di imputabilità per totale incapacità di intendere e volere. Ora il giovane si trova in una comunità psichiatrica, in libertà vigilata per due anni. Una mente confusa, che ha fornito diverse ricostruzioni senza mai accennare a un motivo scatenante. Una volta ha raccontato di aver accoltellato il padre per errore, credendo ci fossero i ladri. In seguito aveva detto di essere entrato nella camera da letto dei genitori poiché aveva sentito rumori strani.

Da qui la perizia per verificare la capacità di intendere e volere del giovane. A metà febbraio il ventiduenne era stato dimesso dalla Psichiatria, si era trovato una casa in affitto in un paese diverso da quello dei genitori. Si era comprato un’utilitaria, era in cura al Cps e aveva appena iniziato un percorso formativo per lavorare. In questa storia manca un movente. Di certo c’è che il padre venne portato al Pronto soccorso da un altro figlio. Aveva raccontato di aver sentito rumori nella notte, di essersi alzato, aver preso un coltello ed essere caduto, ferendosi. La moglie aveva confermato, pur riferendo di una scivolata sul tappeto. In casa c’era anche il ventiduenne.

Quando i carabinieri arrivano, lo trovano terrorizzato. Ai militari dice di aver ferito il padre per errore, credendo ci fossero i ladri. Poi dà un’altra versione, confusa. Allo stesso Pronto soccorso si presenta poi anche l’amico di 23 anni, con coltellate al volto e al dorso. Prima dà la colpa a uno sconosciuto, poi racconta che è stato l’amico, per un vecchio incidente.

Francesco Donadoni