Abusi su tre bambine, l’orco si difende: "Sono malato, non percepivo la gravità"

Il sessantenne ha ammesso: "Solo quando sono stato arrestato ho compreso appieno quello che avevo fatto"

Violenza su minori

Violenza su minori

Valle Seriana, 10 dicembre 2016 - «Non percepivo la gravità dei fatti che stavo commettendo. Sono malato e per questo sono in cura da uno psicologo. Solo quando sono stato arrestato ho compreso appieno quello che avevo fatto. È vero, in un’occasione mi sono denudato davanti alle bambine, mentre non le ho mai toccate nelle parti intime, se non una volta, ma involontariamente, quando tenevo in braccio una delle tre». Si è difeso così, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Ciro Iacomino, tenutosi nel carcere di Bergamo, il 60enne, residente in un paese della Valle Seriana, finito in manette mercoledì con l’accusa di aver abusato, nel periodo compreso tra il gennaio 2013 e l’ottobre 2015, di tre bambine di 6, 7 e 8 anni, appartenenti a due famiglie distinte, delle quali era diventato molto amico.

I genitori gli affidavano le piccole quando erano impegnati, senza sospettare di nulla. Gli avvocati Marco Campana e Stefania Russo, difensori dell’uomo, non hanno, per ora, chiesto la modifica della misura cautelare in carcere, quindi il 60enne, accusato di atti sessuali con minori e corruzione di minori, rimane detenuto nella casa circondariale di via Gleno.

Gli episodi di violenza sono emersi dai temi che le due bimbe più grandi, che frequentano la medesima scuola, ma in due classi diverse, hanno scritto durante le ore di educazione affettiva nel marzo scorso. Non ne avevano mai parlato ai genitori, ma hanno descritto gli abusi e un’insegnante, insieme al dirigente scolastico dell’istituto, ha raccontato l’accaduto ai carabinieri. Le indagini sono scattate immediatamente: nei due elaborati c’erano molti elementi simili e gli investigatori hanno compreso che si trattava dello stesso uomo.

Le piccole sono state ascoltate in modo protetto e su di loro sono state eseguite delle perizie medico-legali (nessuna lesione) e neuropsichiatriche che ne hanno accertato l’affidabilità. Gli abusi sarebbero avvenuti a casa del 60enne, che era sempre solo in quanto la moglie, artigiana, in quegli orari lavorava. L’uomo, che era impegnato nel volontariato, avrebbe anche fatto vedere alle piccole dei filmati pedopornografici, spiegando loro che non c’era nulla di male in quello che facevano e che si trattava di una cosa normale. Nell’aprile scorso i carabinieri hanno perquisito la casa del 60enne, trovando i video. «I filmati li ha visti in una sola occasione una delle bambine – ha rivelato ieri al gup Iacomino il pensionato –. Ha aperto il computer e li ha visti, ma non l’ho spinta io a farlo».