Varese, la lettera del genitore: "Lezioni di vita invece dei compiti delle vacanze"

Un padre scrive agli insegnanti per annunciare che il figlio non ha svolto i compiti estivi: "Nove mesi per insegnargli nozioni e cultura, tre mesi per imparare a vivere"

L'inizio della lettera scritta dal papà di Varese

L'inizio della lettera scritta dal papà di Varese

Varese, 14 settembre 2016 - “Buongiorno, mi chiamo Marino Peiretti e sono il papà di Mattia. Vorrei informarvi che come ogni anno mio figlio non ha svolto i compiti estivi”.

Inizia così la lettera che, come ogni settembre, Marino Peiretti affida al figlio per consegnarla agli insegnanti. Quest'anno però la presa di posizione del genitore riguardo un tema da sempre oggetto di dibattito come i compiti delle vacanze, è diventata virale. Centinaia di condivisioni sui social network hanno aperto un dibattito che da Varese, dove vive la famiglia Peiretti, si è esteso a tutta Italia.

"Abbiamo fatto molte cose durante l'estate - prosegue la lettera - lunghe gite in bici, vita di campeggio, gestione della casa e della cucina. Abbiamo costruito la sua nuova scrivania e l'ho aiutato, sponsorizzandolo e ascoltandolo, nel suo interesse primario: programmazione elettronica". Insomma, il padre rivendica la decisione di ignorare i compiti delle vacanze, decisione che non sarebbe frutto di pigrizia ma del desiderio di fare altro rispetto a quanto già appreso e sperimentato sui banchi di scuola

"Voi avete nove mesi circa per insegnargli nozioni e cultura - conclude il signor Peiretti - io tre mesi pieni per insegnargli a vivere. Sono convinto si presenterà fresco e riposato, nonché volenteroso per il nuovo anno scolastico". Peiretti aggiunge che molte persone, tra le quali docenti e psicologi, condividerebbero la sua impostazione. E' davvero così? Il dibattito è aperto.