Olgiate Olona, lezione contro il terrore: la scuola simula l’attacco di un folle

A Olgiate Olona la prima esercitazione di questo tipo svolta in Italia

Alla simulazione ha partecipato la Squadra operativa di supporto del Terzo reggimento carabinieri Lombardia

Alla simulazione ha partecipato la Squadra operativa di supporto del Terzo reggimento carabinieri Lombardia

Olgiate Olona, 19 ottobre 2016 - Esplosione in serie, la fuga per mano da scuola mentre un ex professore si fa largo tra le aule armato di pistola e sequestra alcuni colleghi, prima di trincerarsi dietro una finestra. Non è la trama di un film, né, fortunatamente, la cronaca di un fatto realmente accaduto. Si tratta dello svolgimento, in poco più di sessanta minuti, di un’esercitazione per un’evacuazione d’emergenza che, per la prima volta in Italia, ha visto oltre cento bambini impegnati in una simulazione che ieri ha avuto luogo nella scuola primaria “Beato Contardo Ferrini” di Olgiate Olona, in provincia di Varese.

Se fino a ieri le esercitazioni riguardavano la simulazione di incendi, eventi sismici, esondazioni e altre calamità naturali, oggi anche la scuola si adegua ai nuovi scenari e alle nuove emergenze: quelle dettate dal folle comportamento di squilibrati, dalla volontà malata di attentatori religiosi e politici, dai gesti criminali sempre più frequenti di persone decise a seminare terrore per i motivi più svariati, come la cronaca degli ultimi anni ci ha mostrato. E l’esercitazione organizzata a Olgiate Olona è stata predisposta proprio per testare i nuovi protocolli di sicurezza stabiliti in casi di estrema emergenza. «Quando hanno bussato per proporci questa esercitazione, abbiamo aperto leporte – spiega la dirigente scolastica Maria Alberta Vignati – perché quando si pensa alla sicurezza, soprattutto a quella dei più piccoli, la scuola è chiamata a rispondere». Così alle 9,30 di una uggiosa e fredda mattina di ottobre, cento bimbi di età compresa tra i 6 e i 10 anni, delle più svariate nazionalità, sono arrivati a scuola accompagnati dai genitori, che li hanno consegnati alle cure degli insegnanti, dei volontari della protezione civile e dei carabinieri impegnati nella simulazione, restando poi in silenzio e attesa dietro una transenna.

Un attore, cappuccio della felpa sul capo, ha suonato al campanello della scuola riuscendo con un una scusa a farsi aprire il cancello ed entrare. Poco dopo l’aria si è riempita di fumo e boati (dovuti a petardi usati per simulare colpi di pistola). A quel punto studenti e volontari hanno risposto all’allarme (un professore ha azionato l’antincendio) allontanandosi dalle aule, tenendosi per mano. Successivamente, per liberare le persone “tenute in ostaggio” in un locale dell’edificio dal possibile “soggetto squilibrato” (in questo caso un ex dipendente in cerca di vendetta), sono entrati in azione i carabinieri della Squadra Operativa di Supporto del Terzo Reggimento carabinieri Lombardia. Ad applaudire la conclusione dell’esercitazione c’erano anche rappresentanti di istituzioni civili e militari, con il comandante de reparto operativo dell’Arma di Varese, colonnello Federico Ninni e il comandante provinciale, colonnello Claudio Cappello.