Jerago con Orago, donna picchiata e costretta a indossare il velo

Denunciato un 35enne marocchino, per il quale è stato disposto il divieto di avvicinarsi alla moglie dopo vessazioni e maltrattamenti durati diversi anni

Maltrattamenti

Maltrattamenti

Jerago con Orago (Varese), 13 gennaio 2017 - Un 35enne marocchino è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e ha ricevuto l'ordinanza con la quale il gip dispone il divieto di avvicinarsi alla moglie italiana, che secondo gli inquirenti maltrattava da anni sottoponendola a violenze fisiche e morali.

La vicenda è venuta alla luce quando la donna, sfuggita alla "morsa" in cui l'avrebbe costretta il marito, si è rifugiata in casa di parenti in un comune del Lazio portando con sé i due figli. Una volta frapposti tutti quei chilometri tra lei e il marito, la donna ha trovato la forza di denunciare alla Polizia di Stato del posto le vessazioni che subiva in silenzio da tempo e alle quali dovevano assistere anche i bambini.

In pratica, subito dopo il matrimonio e la nascita dei figli, l'uomo aveva iniziato a frequentare il centro di preghiera islamico più vicino pretendendo che anche la moglie si convertisse alla religione musulmana e ne seguisse rigidamente i precetti iniziando con l'indossare il velo. Inoltre, essendo lui disoccupato, esercitava un ferreo controllo sulle entrate della moglie, riservando le spese familiari alle sue esigenze, compresi il consumo di alcol e cannabis.

Alle resistenze opposte dalla donna il marocchino replicava con botte, insulti e minacce di morte, pronunciate anche impugnando un coltello e causando alla vittima lesioni che la donna, non avendo ancora il coraggio di attribuirle al marito violento, spiegava con incidenti domestici.

L'attività di riscontro effettuata dalla Questura di Varese, dai commissariati della Polizia di Stato di Busto Arsizio e Gallarate e dai carabinieri di Albizzate ha portato la Procura della Repubblica di Busto (pm Chiara Monzio Compagnoni) a contestare il reato di maltrattamenti nei confronti di familiari, aggravati dall'essere stati commessi alla presenza dei bambini e a richiedere, ottenendola, la misura cautelare.