Boldrini a Busto Arsizio dopo il caso Gioeubia: "Battaglie su idee non sui falò"

La presidente della Camera ha annunciato che sarà candidata a Milano

Laura Boldrini a Busto Arsizio

Laura Boldrini a Busto Arsizio

Busto Arsizio (Varese), 28 gennaio 2018 - "Io dico no alla repubblica dei falò. Se Salvini vuole essere il signore dei falò, non lo farà con la nostra complicità. Se lui vuole fare la repubblica dei falò, noi siamo quelli che faranno campagna elettorale con i programmi". Lo ha dichiarato la presidente della Camera Laura Boldrini durante il suo incontro con i simpatizzanti di Liberi e Uguali, questo pomeriggio a Busto Arsizio. "Battaglie sulle idee e non sui falò", ha ribadito Boldrini, tornando su quanto accaduto giovedì sera nel giorno della "Gioebia" quando i "giovani padani" di Busto Arsizio hanno dato fuoco a un fantoccio a sua immagine.

E in riferimento alle prossime elezioni Boldrini ha detto: "Salvini può stare tranquillo, sono candidata a Milano e quindi non c'è bisogno che mi venga a cercare per sfidarmi. Sono già qui e la sfida è a viso aperto. Ho accettato quello che mi hanno detto di fare, venire in Lombardia, una delle regioni più importanti d'Italia, aperta e vicina all'Europa, dove c'è sempre stata una tradizione progressista, c'è anche una direzione politica contraria, e a me piace confrontarmi a casa degli altri. Salvini dice che mi voleva sfidare, mi ha chiamata bambola gonfiabile, sono qui". Per la presidente della Camera, "il Pd è diventato troppo autoritario con le liste ristrette", e "l'esercizio delle liste mi sembra sia stato abbastanza difficile per tutti i gruppi e i partiti, penso molti siano rimasti scontenti di quanto accaduto". "Io sono sempre per il metodo più democratico e trasparente possibile - ha concluso - Rispetto il volere delle assemblee locali, che è la cosa più importante se vogliamo parlare di un sistema partitico".

In mattinata la Boldrini aveva annunciato su Facebook la sua visita a Busto: "Mi ha fatto molto piacere ricevere l'invito di tante persone di Busto Arsizio che vogliono farmi conoscere la realtà della loro cittadina. Persone che si sono sentite a disagio per quello che è accaduto due giorni fa in piazza San Giovanni, dove i 'giovani padani' insieme al sindaco hanno dato alle fiamme il mio fantoccio".

Intanto, il sindaco di Busto, Emanuele Antonelli, ha spiegato: "Sono passato come il sindaco che ha dato fuoco alla Boldrini, ma ho dato fuoco a otto pupazzi, può non piacere ma è la nostra tradizione, in occasione della Gioebia".  "In altri Comuni della zona - ha aggiunto - hanno bruciato pupazzi di Trump e del presidente della Corea del Nord, quindi ci dobbiamo aspettare un lancio di missili?". "Io - ha assicurato Antonelli - continuerò a dare il via al fuoco della tradizione, che resta una satira di ciò che si vuole cambiare rispetto al passato. Del resto non mi interessa niente". "Mi fa piacere che Boldrini sarà qui, ma avrei preferito che venisse per chiedere come va a Busto Arsizio, dato che questo Comune virtuoso non ha mai preso una lira di aiuto dal Governo e ne avrebbe tanto bisogno" ha concluso commentando la presenza della presidente con il candidato presidente della Lombardia per LeU Onorio Rosati. 

Antonelli ha poi aggiunto: "Sono pronto a chiedere alla signora Boldrini i danni per le spese che dovremo sostenere per l'attività straordinaria che la nostra Polizia locale dovrà mettere in campo anche oggi". "La sua visita si annuncia peraltro sgradita a gran parte della popolazione, a prescindere da cosa voti, ma che certamente non si ritrova nel ritratto infangante che la signora Boldrini sta da giorni diffondendo con la complicità dei suoi quattro supporter locali", ha proseguito il primo cittadino. "Ora basta - ha aggiunto il sindaco -  La misura è colma. Dopo le ultime dichiarazioni della signora Boldrini, che ancora, nonostante tutte le spiegazioni e i chiarimenti veicolati anche a mezzo stampa, evoca un presunto 'clima di odio' che albergherebbe a Busto Arsizio, siamo noi a chiedere scuse ufficiali".