Morto dopo la caduta: 5 indagati e la cartiera abbandonata finisce sotto la lente

Sono i rappresentanti della proprietà dell’area e i due amici, appena diciottenni, che in quel momento erano con lui. Entrati in quel posto forse per un gioco, forse per fare alcune foto

Alessandro Giani

Alessandro Giani

Cairate, 28 dicembre 2015 - Cinque per la morte di Alessandro Giani, lo studente diciottenne di Cassano Magnago, morto dopo una caduta da un’altezza di sei metri all’interno dell’ex cartiera Vita Mayer a Cairate, un’area dismessa e diroccata. Sono i rappresentanti della proprietà dell’area e i due amici, appena diciottenni, che in quel momento erano con lui. Entrati in quel posto forse per un gioco, forse per fare alcune foto. Ma era buio.

E Alessandro ha messo un piede in fallo quando si è aperto un buco in una soletta, cadendo da sei metri e riportando lesioni subito apparse disperate. Lì dentro non potevano stare, e ora l’obiettivo della magistratura è capire se siano state commesse delle imprudenze prevedibili. Di sicuro ci erano stati anche altre volte. Gli amici sarebbero iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo con altre tre persone, rappresentanti della società proprietaria dell’area. Il giovane è morto il giorno di Natale all’ospedale di Varese, i suoi organi sono stati donati.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, continuano: al vaglio degli inquirenti tutti gli elementi raccolti nei sopralluoghi e le testimonianze dei due amici di Alessandro. Il giovane dopo la terribile caduta era stato trasportato all’ospedale di Varese e ricoverato nel reparto di neurorianimazione dove per due giorni ha lottato tra la vita e la morte. Il giorno di Natale la morte e, poco dopo, i suoi organi sono stati espiantati. Hanno donato la vita a dieci persone. Un gesto d’amore dei genitori di Alessandro, Daniela e Davide.

Alessandro ora vive nel ricordo delle persone che gli hanno voluto bene, degli amici, e accompagna l’esistenza delle persone che hanno ricevuto i suoi organi. Un gesto, quello deciso dai genitori, che ha commosso e tanti sono i messaggi sui social network dedicati a quel gesto generoso, grande. Scrive Monica: «Alessandro è come il seme che muore e dà tanto frutto, quanto bene ha fatto in mezzo a tanto dolore». Anche Caterina si rivolge ai genitori: «Quello che avete fatto è un insegnamento di vita, nonostante il vostro immenso dolore ci state dando un grande esempio di umanità».

Moltissimi i messaggi sulle pagine dei social network dedicati ad Alessandro, i compagni di scuola, gli amici con i quali condivideva la passione per il ciclismo. Ha scritto un amico: «Ci ha dato una grande lezione di vita portando la gioia nel cuore di chi ha avuto il piacere di conoscere una persona tanto buona». La comunità parrocchiale di San Maurizio a Cassano Magnago si sta preparando a dare l’ultimo saluto ad Alessandro, la data sarà decisa dopo l’autopsia, in programma per oggi. Per espresso desiderio dei genitori le offerte raccolte durante la messa funebre saranno destinare a sostenere le spese della partecipazione dei giovani della comunità cassanese alla Giornata mondiale della gioventù a Cracovia il prossimo anno. Alessandro stava decidendo di partecipare.