I theShow alla conquista di YouTube: ecco la genesi degli esperimenti sociali

Esperimenti sociali o candid camera? Chiamateli come volete, ma gli scherzi sul web non possono più prescindere dai theShow, due studenti milanesi diventati YouTuber da 1,2 milioni di iscritti. Alessandro Tenace e Alessio Stigliano ci raccontano come è nato il canale e come viene svolto il loro lavoro quotidiano

Alessio Stigliano e Alessandro Tenace

Alessio Stigliano e Alessandro Tenace.

Milano, 20 aprile 2016 – “Il nostro punto forte? Abbiamo iniziato a caricare video con impegno e non abbiamo mai saltato un appuntamento programmato, una particolarità per quello che all'inizio era solo un hobby”. La chiave di volta del successo di Alessandro Tenace e Alessio Stigliano – i due studenti milanesi 25enni del Politecnico creatori del canale YouTube theShow, campioni della scuderia Show Reel – è anche (soprattutto?) qui. Una propensione allo stakanovismo e alla programmazione, quella dei due amici “di sempre”, forse ispirata anche dal quartiere in cui sono cresciuti: quel Rogoredo in cui – prima dell'approdo del terziario – nelle fabbriche spuntate intorno alla ferrovia si sudava assai. E non in modo figurato.

Ma come sono diventati YouTuber influenti i theShow? Alessandro, studente di Ingegneria dell'Automazione (“ho congelato gli studi a tre esami dalla laurea”), segue i canali americani di 'prank', ne parla con l'amico Alessio, iscritto al corso di Architettura Ambientale (“ho quasi terminato, mi manca solo la tesi”) e decide di riproporre il format al popolo italico. Apertura del canale il primo ottobre 2013, primo video caricato 5 giorni dopo. In breve anche l'importazione del termine anglosassone 'esperimento sociale', un vanto dei theShow (“E' il 'petaloso' di YouTube”). Non sarà il 'centrocampista' di Brera o il 'paparazzo' della Dolce Vita felliniana, ma è comunque spia di un progetto ben definito, quasi un palinsesto del nascituro canale di candid. Un talento, quello dei due studenti YouTuber milanesi prodighi di citazioni (da Aristotele a Steve Jobs), approdato recentemente anche in tv grazie nel programma 'Fattore Umano' su Italia 1.

Entriamo subito nel vivo, i theShow lavorano?

“Certo. Abbiamo unito un passatempo al lavoro e per questo non ci pesa, ma i tempi e gli impegni sono identici a quelli di qualsiasi altro impiego. Purtroppo in Italia i lavori creativi sono di difficile comprensione, o meglio lo sono quelli che occupano il tempo libero delle persone. Ma un musicista per pubblicare un album non lavora?”

Come è organizzata una vostra giornata tipo?

“Non è facile dirlo, abbiamo spazi dedicati alla scrittura e altri alle riprese. Una giornata intera è riservata al brain storming. E' lo spazio in cui nascono le idee che vengono sviluppate in modo approfondito, diventando poi scena con la scrittura che occupa qualche ora”.

Le riprese, come sono organizzate?

“Non abbiamo una produzione, quindi dobbiamo recuperare o acquistare tutto il necessario. Di solito iniziamo alle 9 e terminiamo alle 12. Dopo la pausa pranzo riprendiamo e terminiamo alle 18. Poi scarichiamo il materiale e ci occupiamo del montaggio. Ci sono infine da tenere aggiornati i social network che curiamo personalmente”.

Focalizziamoci su YouTube, è facile offrire contenuti originali e di qualità?

“YouTube è percepito come un porto aperto perché non esiste una distinzione tra un canale come il nostro e un video caricato con un cellulare. Fortunatamente chi guarda i nostri video riesce a cogliere la differenza. Youtube è un grande mezzo e offre una possibilità a chi vuole fare video di mestiere come noi”.

E la televisione?

“La televisione è monologo, YouTube è dialogo. L'intrattenimento si è spostato sul web, anche gli adulti hanno deciso di scegliere cosa guardare in libertà. Il 20% di coloro che ci seguono sul canale è Over 35, incontriamo per strada persone adulte che ci fanno i complimenti. Il format stesso della candid camera è seguito dai genitori con i figli e la nostra comicità è basata soprattutto sul gusto dei più grandi”.

Il progetto doveva avere come 'core business' esperimenti sociali ha però cambiato in parte tipologia di contenuti...

“Abbiamo iniziato con un video al supermercato: prendevamo i prodotti dal carrello della gente. La domanda che ci siamo posti era: le persone considerano proprio il prodotto nel carrello prima di pagarlo? L'intrattenimento era dato dalla reazione della vittima. Piano piano ci siamo spostati su noi stessi perché, a livello di scrittura, ci risulta più semplice”.

Oltre 1,2 milioni di iscritti al canale, ve lo aspettavate? Come gestite la notorietà?

“In parte ce lo aspettavamo, sapevamo che in Italia c'era un vuoto in questo campo. La gestione della notorietà in realtà per ora riguarda solo lo scattare foto con le persone per strada. Fa molta più impressione una persona che chiede di fare una foro insieme rispetto a centinaia di migliaia di visualizzazioni. In ogni modo non ci sentiamo arrivati”.

Il momento più bello di questi due anni e mezzo di theShow?

“Dopo un video in cui abbiamo trascorso una giornata come dei senzatetto, alcuni ragazzi molto giovani ci hanno detto di aver cambiato il modo di vedere i clochard grazie al nostro video. Insomma, due o tre volte all'anno educhiamo il pubblico giovane con delle truffe psicologiche, attirandoli con le str... (ridono)”.

A proposito, vi sentite dei modelli per gli adolescenti?

“Non siamo dei modelli, ma sentiamo la responsabilità di ciò che pubblichiamo. Sappiamo che alcuni dei nostri video possono essere interpretati in modo negativo dagli adolescenti, ma in quel caso è il genitore che deve intervenire. Non si devono confondere i ruoli”.

Quali sono gli YouTuber che amate di più?

“I The Jackal dal punto di vista tecnico e il Terzo Segreto di Satira sotto l'aspetto autoriale”.

Cosa non vi piace?

Alessio: “I vlog e i gameplay”

Alessandro: “I vlog mi piacciono, sentire il racconto ben fatto di un giornata altrui è divertente. Non riesco a guardare i gameplay, nonostante abbia stima degli YouTuber che li fanno per la mole di lavoro richiesta”.

Un vostro modello o persona da ricordare?

Alessio: “Mio padre, faceva il muratore. Ha sempre lavorato senza lamentarsi. Mi ha passato questa dedizione”.

Alessandro: “Siamo cresciuti con gli scherzi di Gip nel programma Le Iene, era l'unico a fare candid in tv”.

Obiettivo per la vecchiaia?

“Avere una pensione pagata con i contributi – ebbene sì, paghiamo le tasse anche noi! (ridono) – del lavoro che ci piace”.