Attraversamento pericoloso a Selvetta: "Solo promesse, ora basta"

I residenti hanno inviato una lettera a Comune, Prefettura e Anas di ALESSIA BERGAMINI

L'attraversamento pericoloso in località Selvetta (Nat.P.)

L'attraversamento pericoloso in località Selvetta (Nat.P.)

Colorina (Sondrio), 21 aprile 2016 - Tornano ad accendersi i riflettori sulla questione della sicurezza dell’attraversamento pedonale sulla Statale 38, all’altezza del passaggio a livello di Selvetta di Colorina. Nei giorni scorsi decine di residenti hanno sottoscritto una missiva inviata al Comune di Colorina, alla Prefettura di Sondrio e all’Anas per chiedere notizie in merito allo stato dei lavori di messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale, situato in corrispondenza del chilometro 26+0.55 dell’arteria più trafficata della provincia di Sondrio. Lavori riguardo ai quali i firmatari commentano con amarezza: «Possiamo solo constatare che, nonostante la raccolta firme del 1999 le rassicurazioni sopraggiunte sulla certezza degli interventi, nulla è stato fatto. Per il momento solo promesse».

Proprio alla luce della lunghissima e infruttuosa attesa è stato deciso di sollecitare nuovamente le autorità. «Per questo siamo a ribadire le richieste formulate nel 1999. Perché le condizioni di estremo pericolo che vennero a suo tempo denunciate e in cui vengono a trovarsi gli abitanti della zona ogni volta che devono spostarsi, sono ancor più evidenti nell’attualità».

A rendere particolarmente critica la situazione, infatti, concorre la presenza - evidenziata ancora nella lettera - della «fermata del pullman di linea, con ragazzi che scendono e devono attraversare la Statale; oltre che di attività culturali e artigianali, sia a nord che a sud della Statale: chiesa, ambulatorio medico, negozio di alimentari, officina meccanica, bar, falegnameria, carrozzeria, parrucchiere, distributore di benzina, campo da calcio e parco giochi». Tutte realtà molto frequentate da utenti di tutte le età. Dopo aver ribadito la pericolosità della zona, i residenti firmatari hanno avanzato le loro richieste: «Chiediamo che tutta la zona venga valutata come centro abitato, con limite di 50 chilometri orari e vengano realizzate tutte le infrastrutture necessarie a garantire la sicurezza degli abitanti, con particolare riferimento a pedoni, ciclisti e motociclisti».