"Se non mi date i soldi vi ammazzo". E l'anziano finisce in carcere per stalking

L'uomo, un 78enne di Dubino, è stato arresto in flagranza di reato, proprio nel corso dell’ennesimo violento litigio con le figlie

L'uomo è in carcere nonostante l'età avanzata

L'uomo è in carcere nonostante l'età avanzata

Dubino (Sondrio), 29 luglio 2016 - Tormentava e minacciava le figlie per avere i soldi del canone di affitto di alcuni appartamenti. È stato arrestato nei giorni scorsi per stalking un 78enne di Dubino, di cui non sono state rese note le generalità. L’anziano già nello scorso mese di aprile era stato destinatario di un divieto di avvicinamento alle figlie da parte del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio proprio a causa delle continue molestie che ora gli sono costate l’arresto.

«Se non mi date i soldi vi ammazzo», questo il tenore delle minacce, iniziate dopo la morte della moglie e madre delle due donne, quando loro avevano preso in carico la gestione degli appartamenti di famiglia. Lui, però, non ci stava, e aveva cominciato a tormentare le figlie, insistendo, anche con minacce gravissime, che gli fossero dati i soldi che, secondo lui, gli spetterebbero. Nemmeno l’intervento del giudice tre mesi fa aveva fatto cessare le molestie e le minacce, e l’ultimo, grave episodio, ha fatto scattare mercoledì le manette ai polsi del 78enne.

I carabinieri lo hanno tratto in arresto in flagranza di reato, proprio nel corso dell’ennesimo violento litigio con le figlie. Ieri l’uomo è stato interrogato dal Gip Antonio De Rosa, che inizialmente si è riservato di decidere in merito alla convalida del fermo, effettuato dai carabinieri della Stazione di Morbegno, e all’eventuale misura cautelare da applicare all’anziano, che risiede nello stesso stabile delle figlie. In serata ha sciolto la riserva: arresto convalidato e confermata la misura della custodia cautelare in carcere. Il 78enne, quindi, nonostante l’età avanzata, resta in cella fino a nuovo ordine. Una misura che sembra possa essere dettata dalla paura che l’uomo, una volta liberato, possa riprendere a tormentare e minacciare le due figlie e che l’ennesimo litigio tra i tre possa addirittura sfociare in violenza.

Intanto, si è aperto il processo per direttissima, sempre davanti al Gip De Rosa, ieri mattina nei confronti di Michele Bettini, 35enne tiranese arrestato con l’accusa di furto per aver rubato un portafogli ad una persona che si trovava nella biblioteca di Tirano. L'uomo ha respinto le accuse, negando di essersi impossessato del bene di valore, ma il giudice ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti l’obbligo di dimora. L’udienza è stata poi aggiornata e ad ottobre Bettini dovrà rispondere delle accuse.