Vive sulla panchina e l’ambulanza arriva 4 volte al giorno: storia di un senzatetto

Una panchina. Quella più vicina al monumento di piazzale Bertacchi, a due passi dalla stazione ferroviaria. Francesco G., 48 anni, origini sarde ma residente a Sondrio, l’ha trasformata in una casa di fortuna. Vive sotto gli alberi da due settimane, giorno e notte di Luca Balzarotti

Ambulanza e polizia

Ambulanza e polizia

Sondrio, 14 novembre 2014 - Una panchina. Quella più vicina al monumento di piazzale Bertacchi, a due passi dalla stazione ferroviaria. Francesco G., 48 anni, origini sarde ma residente a Sondrio, l’ha trasformata in una casa di fortuna. Vive sotto gli alberi da due settimane, giorno e notte. Neppure il maltempo l’ha convinto a ricevere l’aiuto offerto dai servizi sociali e dalla Caritas. Resiste. Come in una personale partita che mette a rischio la salute e crea disagi di natura sanitaria, organizzativa ed economica a soccorritori e forze dell’ordine. Da dieci giorni non si contano le uscite del 118 in piazzale Bertacchi. Fino a quattro al giorno. A chiamare la centrale operativa iniziano i pendolari che la mattina passano dai giardini per raggiungere la stazione e proseguono i cittadini che si trovano davanti ai bar. Impossibile essere indifferenti davanti a questa sagoma coperta da vestiti intrisi di pioggia e umidità della notte. Solo ieri mattina ambulanza e automedica sono arrivate alle 8.19 e alle 11.30. La sera prima, alle 22,30, il 118 era ancora nel parcheggio davanti alla sua panchina. Il copione è lo stesso da giorni. I passanti telefonano al 118. Il mezzo di soccorso arriva con personale medico a bordo e Francesco rifiuta cure e trasporto in ospedale.

La mappa

Anche mercoledì sera, nonostante il freddo e i segni evidenti di un’indisposizione, ha chiesto al medico intervenuto in piazzale Bertacchi di restare sulla panchina. Il 48enne tremava. Un passante ha avvisato la Volante della polizia di passaggio vicino alla stazione. Sembrava convinto, questa volta. Ma al momento di accettare il trasporto in ospedale ha rifiutato ancora. Ieri mattina, poco dopo le 11, vicino alla panchina gli agenti della polizia locale di Sondrio lo chiamavano per nome. Il senzatetto era sdraiato, col volto coperto, come spesso accade, e un braccio penzolante. Non rispondeva. Alle 11,30 il 118 ha inviato un’ambulanza. Ma nel pomeriggio - alle 15 - il 48enne era di nuovo sotto gli alberi, pronto a sfidare un’altra notte. Rifiuta cure, assistenza e sistemazioni alternative al piazzale davanti alla stazione. «Ma una soluzione va trovata: non si può continuare così», lamentano i cittadini che abitualmente si trovano in piazzale Bertacchi. «Con l’arrivo del freddo cosa succederà?». E poi ci sono le chiamate al 118. Uscite che tengono impegnate mezzi, persone e rappresentano un costo di qualche centinaia di euro alla volta per il sistema sanitario regionale. Questura e polizia locale sono chiamate a pattugliamenti a vuoto che sottraggono personale ai controlli.