Omicidio di Veronica, Casula potrebbe uscire di cella dopo 15 anni

Il legale della difesa punterà sul rito abbreviato mentre la Procura di Sondrio è intenzionata a chiedere il giudizio immediato

1 - Emanule Casula e Veronica Balsamo

1 - Emanule Casula e Veronica Balsamo

Grosotto, 18 febbraio 2015 - Emanuele Casula ha ucciso la fidanzata Veronica Balsamo, cameriera 23enne di Tiolo, frazione di Grosioe ha tentato di ammazzare anche il chierichetto 32enne di Grosotto Gianmario LucchiniLo ha confessato lui stesso davanti al pubblico ministero Elvira Antonelli.

I dubbi ora si concentrano sullo stato psichico del giovane apprendista saldatore quella tragica sera dell’agosto 2014, ma alcuni sembrano essere stati dissipati dall’udienza per la discussione della perizia psichiatrica effettuata in sede di incidente probatorio.

Davanti al giudice Carlo Camnasio ha presentato le sue conclusioni il perito nominato proprio dal giudice, lo psichiatra lecchese Giuseppe Giunta. Dalla relazione e dalle domande poste dalle parti nel corso dell’udienza è emerso che il giovane quella tragica sera non era pienamente capace di intendere e di volere, poiché affetto da un disturbo psicotico secondario al consumo di cannabis, tesi da sempre sostenuta dalla difesa.

L’uso di sostanze stupefacenti avrebbe scatenato un disturbo che era già presente, ma latente. Era questa la prima domanda posta allo psichiatra, che quindi ha concluso che Casula è solo parzialmente capace di intendere e di volere.

Lo specialista ha poi affermato nella sua perizia che è in grado di affrontare il processo, ma anche che è socialmente pericoloso.

«È stato confermato quello che abbiamo sempre sostenuto - ha affermato Claudio Marcassoli, psichiatra e criminologo forense, consulente nominato dalla difesa di Casula - un parziale vizio di mente secondario all’uso di cannabis». E il riconoscimento di una semi infermità mentale ora potrà essere valutata come attenuante nel processo.

La Procura è intenzionata a chiedere il rito immediato. I termini scadono ai primi di aprile. Ma una nuova richiesta di proroga da parte del medico legale rischia di allungare i tempi. L’udienza per la discussone della seconda perizia autoptica, infatti, è fissata per il 10 marzo, ma se il Gip Camnasio concederà la proroga la Procura non farà in tempo a chiedere l’immediato. Per quanto riguarda la difesal’avvocato Francesco Romualdi chiederà il rito abbreviato. E si pensa già alla futura condanna: se venisse riconosciuta l’attenuante della semi infermità mentale e fosse anche ritenuta prevalente rispetto alle aggravanti grazie anche allo sconto di un terzo per il rito, Casula potrebbe ottenere una pena finale inferiore ai 15 anni.