Disturbi alle gambe, viene operata ma nessuno l’avvisa del tumore

Dopo la morte della donna i fratelli denunciano il caso di Mario Consani e Michele Pusterla

 Alma Della Marianna

Alma Della Marianna

Sondrio, 21 novembre 2014 - È morta a 60 anni lo scorso 6 marzo, per un tumore che l’aveva colpita al polmone destro. Patologia che dalle cartelle cliniche acquisite dai familiari (poi consegnate ai carabinieri di Sondrio) risultava già esistente nel settembre 2012, quando la donna, Alma Della Marianna, di Sondrio, fu sottoposta a un intervento al «Centro Cardiologico Monzino» di Milano per rimodulare la vena iliaca, avendo problemi di deambulazione. Con l’operazione chirugica, la paziente migliorò l’uso delle gambe. Ma, nel marzo 2013, venne ricoverata a Sondrio, causa i forti dolori che accusava al torace. Dagli esami emerse che la 60enne aveva un tumore a uno stadio avanzato.

«È inoperabile e non ha possibilità di sopravvivenza», sentenziarono i camici bianchi. E decisero di acquisire la copia del referto di radiologica toracica emesso a suo tempo dal «Monzino», ritenendo che fosse impossibile che quella massa tumorale si fosse sviluppata in così poco tempo. Un sospetto fondato, in quanto il referto - consegnato ai parenti - già segnalava la «voluminosa immagine tumefattiva a contorni irregolari». Nessuno, tuttavia, lo aveva detto alla valtellinese prima dell’intervento alla vena. Le sorelle Lucia e Marisa, col fratello Bruno, l’8 settembre scorso si sono recate al Comando provinciale dei carabinieri di Sondrio per presentare denuncia, chiedendo che venga valutata l’esistenza o meno di responsabilità della clinica. Alma, infatti, iniziò la cura per il cancro con 6 mesi di ritardo. Un ritardo fatale? Ora indaga la Procura di Milano.