Delebio piange Enrico Molatore. Il figlio in lacrime: "Papà era cresciuto in montagna, è stata una fatalità"

Il corpo dell'uomo è stato ritrovato in fondo a un dirupo in una zona particolarmente impervia. Molatore stava raccogliendo funghi in una zona che conosceva bene, possedendo una baita nelle vicinanze di Susanna Zambon

Soccorso alpino

Soccorso alpino

Delebio, 24 luglio 2014 - Un'altra vittima della passione per i funghi, la terza in poche settimane dall’inizio della stagione di raccolta. Nella tarda serata di martedì, attorno alle 23,20, è stato recuperato il corpo senza vita di Enrico Molatore, 65enne di Delebio, che si trovava in fondo a un dirupo in una zona particolarmente impervia in località Punt del Doss in Val Lesina. L’uomo era uscito in mattinata da solo, aveva preso la moto per raggiungere una zona ricca di funghi, dove aveva una baita. Ma non ha più fatto rientro a casa. I familiari, dopo alcune ore, hanno dato l’allarme e sono scattate le ricerche. Il corpo senza vita di Molatore giaceva a circa 1100 metri di quota, le operazioni di recupero sono terminate dopo le 23 perché l’uomo, dopo essere scivolato, è finito in una zona difficilmente raggiungibile. È probabilmente morto sul colpo per le gravi lesioni riportate nella tremenda caduta, per oltre cento metri.  Enrico Molatore, era in pensione, aveva lavorato come operaio allo stabilimento di Talamona della Nuovo Pignone. Molto conosciuto a Delebio, lascia la moglie Anna e il figlio Marco: «Mio padre era esperto, conosceva molto bene la zona dove si è recato a cercare funghi. La montagna era la sua più grande passione, andava a cercare gli spinaci selvatici, a pescare e, appunto, per funghi», racconta in lacrime il figlio. Che aggiunge: «Era cresciuto in montagna, non era un imprudente. È stata proprio una tragica fatalità. Ci teniamo a ringraziare tutti i soccorritori, le forze dell’ordine e i volontari del Consorzio montagna viva che hanno partecipato alle ricerche». I funerali si terranno oggi alle 16 nella chiesa parrocchiale di Delebio. A celebrare il rito funebre il parroco, don Amedeo Folladori.

Negli ultimi giorni ci sono stati diversi infortuni che hanno riguardato cercatori di funghi. Per ridurre il rischio, è fortemente consigliato attuare alcune semplici ma basilari regole di comportamento: calzature adatte, come scarponi o scarpe da trekking, con una buona presa sul terreno; la conoscenza dei luoghi, evitando i tratti più impervi e umidi, in quanto meno sicuri, come in prossimità di canali ripidi o resi viscidi da pioggia e corsi d’acqua; avvisare sempre su spostamenti e orari di rientro, per attivare immediatamente i soccorsi in caso di necessità.