L'assessore Fava a Sondrio: ecco il piano promozione salva-agricoltori

L’annuncio dell’assessore regionale all'Agricoltura a fronte degli scarsi introiti

L'assessore Fava in visita a Sondrio

L'assessore Fava in visita a Sondrio

Sondrio, 20 dicembre 2016 - Sussistenza degli allevatori, prezzi delle mele: temi caldi nella visita provinciale dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava. Insieme all’Apa, si è ragionato sulle prospettive gestionali, alla luce del mantenimento dell’autonomia dell’associazione allevatoriale provinciale che rischiava l’annessione a Brescia. Il tema è cruciale, visti gli sforzi dei soci e dei tecnici per sopperire al venir meno di risorse pubbliche.

«Il ritardo dello Stato sul piano operativo nazionale sulla biodiversità - spiega l’assessore - ha creato una condizione di grave disagio in tutto il sistema, a maggior ragione in quello di montagna. Ora che la specificità è stata salvaguardata, dobbiamo capire se ci sono strumenti per garantire risorse adeguate. Con Provincia e Apa, abbiamo ipotizzato un percorso comune, utilizzando gli strumenti disponibili».

Anche per le mele «la situazione è delicata», su due fronti. Uno interno, il radicale cambio ai vertici post elezioni e la nomina del nuovo presidente Bruno Delle Coste, cui Fava ha garantito appoggio, l’altro relativo alla remunerazione della materia, giudicata da Fava «in alcuni casi assolutamente al di sotto del minimo vitale, che rischia di pregiudicare lo sviluppo del comparto nei prossimi anni».

«Siamo disponibili a intervenire con gli strumenti del Psr, per innovazione ricerca, promozione e investimenti, e stiamo valutando di riaprire i piani di filiera, che il precedente Cda non aveva utilizzato ma che garantiscono investimenti su impianti aziendali e produttivi, con finanziamenti a fondo perduto fino al 50%». Non bisogna smettere di investire. «Ho anche deciso di sostenere un piano di promozione coinvolgendo la grande distribuzione lombarda», annuncia.

La mela è stata protagonista pure nella tappa alla Fojanini, con il progetto di sviluppo di una tipologia più resistente e caratteristica della valle che, come precisa il presidente della fondazione Flavio Bottoni, «consenta di ridurre i trattamenti e di puntare sulla qualità». Si è parlato altresì dello sviluppo di vitigni Nebbiolo resistenti, dell’importanza della comunicazione e della centralità della Fondazione.