Sondrio, i prezzi comparati dei funerali via mail fanno scattare le denunce

"Non bisogna banalizzare. Queste iniziative possono essere dannose"

Sempre più impegnata la polizia postale contro le minacce dal web

Sempre più impegnata la polizia postale contro le minacce dal web

Sondrio, 2 dicembre 2016 - Aprendo la casella di posta elettronica ci si può trovare faccia a faccia con la fine, al «giusto» prezzo e non in senso figurato. Tra i messaggi in arrivo balza all’occhio quello di una società che compara i prezzi dei funerali, una sorta di "Trivago dell’estremo saluto alla vita terrena". Quasi a dire: «Presto anche tu andrai in un posto migliore, pensaci per tempo e considera i costi».

Perplesso, un nostro lettore, ragioniere 50enne impiegato in una ditta sondriese, ci ha inoltrato la mail e abbiamo verificato: inserito il Comune di interesse, per ogni azienda presente vengono elencate tre prezzi, relativi ad altrettante tipologie di funerali, cremazione, tumulazione e inumazione. Per il valtellinese, la media di spesa si aggira intorno ai 3.000 euro. Non siamo andati oltre al primo step della ricerca e neanche il lettore che, per scrupolo, da quel momento in avanti, ha spostato il mittente nella casella della pubblicità.

Per curiosità, facciamo una rapida indagine chiamando alcune delle ditte oggetto di comparazione, ma nessuna di quelle da noi contattate è al corrente della cosa. Nicola Bazzi, titolare dell’omonima impresa di onoranze funebri, a suo tempo è stato avvisato da un’amica. «Ho anche provato ad andare sul sito per capirci di più ma poi ho lasciato perdere, non do peso a certe cose», spiega. Più indispettito Mauro Castelanelli, titolare della Sof, anche lui all’oscuro. «Non è da banalizzare. Far circolare prezzi campati per aria può anche essere dannoso», dice, aggiungendo di essere stato informato dalla Feniof, con sede a Bologna, che raggruppa buona parte delle imprese del settore. Contattata, la Federazione nazionale imprese onoranze funebri conferma che molte altre ditte hanno chiamato per reclamare.

«Dal sito in questione hanno risposto alle nostre richieste di chiarimento dicendoci di aver ricevuto l’assenso da tutte le imprese. Non ci risulta. Così, con la Feniof Abruzzo abbiamo portato avanti un esposto», chiarisce la segretaria, rimandandoci poi al presidente di Feniof Abruzzo Fabrizio Campobassi. «Da un giorno all’altro - specifica quest’ultimo - alcuni associati ci hanno avvisato del motore di ricerca al quale, però, nessuno aveva fornito né ragione sociale né prezzi. Qualcuno deve aver prelevato i dati senza autorizzazione». Tant’è vero che i prezzi riportati sembrano essere ben lontani dalla realtà. «Altri presidenti Feniof mi hanno chiamato per unirsi all’esposto che abbiamo presentato alla Polizia postale di Pescara il 9 agosto 2016. Reati presunti: truffa e frode in commercio online».