I focolai nei boschi riprendono vigore e l'incendio di Chiavenna non dà tregua

Si stringe il cerchio sui chi ha lanciato il razzo la notte di Capodanno

Il vento non aiuta il lavoro dei vigili del fuoco impegnati in Valchiavenna

Il vento non aiuta il lavoro dei vigili del fuoco impegnati in Valchiavenna

Chiavenna, 5 gennaio 2017 - Il peggio sembra essere passato, ma la guardia resta ancora alta soprattutto visto le condizioni meteorologiche che non aiutano. L’incendio scoppiato la notte di Capodanno in Valchiavenna nella giornata di ieri sembrava ormai domato, ma nel tardo pomeriggio ha ripreso a bruciare e la preoccupazione è ancora alta, così come il rischio che i focolai ancora attivi possano riprendere ulteriore vigore con il vento e la siccità che stanno caratterizzando queste giornate. La Sala operativa della Protezione civile ha confermato la moderata criticità (codice arancione) per rischio incendi boschivi sulle Alpi, Prealpi e Appennino fino a revoca.

In particolare il rischio è localizzato, in provincia di Sondrio, su Valchiavenna e Alpi centrali. La Regione Lombardia ha comunicato ieri mattina  alle Forze dell’ordine e agli Enti istituzionali a tutti i livelli l’attivazione dello stato di alto rischio di incendio boschivo. Per tutta la durata del periodo di alto rischio vige il divieto assoluto di accensione, all’aperto, di fuochi nei boschi o a distanza da questi inferiori a 100 metri, senza eccezione alcuna, su tutto il territorio regionale.

Nel frattempo, proseguono le indagini per individuare il responsabile dell’incendio nei boschi sopra Chiavenna, e i carabinieri della Compagnia della Città del Mera sembra stiano chiudendo il cerchio attorno a chi, noncurante delle ordinanze di divieto, ha lanciato dalla Croce di Dalò probabilmente un razzo che ha scatenato il rogo. Nel mirino dei militari un gruppo di ragazzi che ha festeggiato l’ultimo dell’anno in quota. Le indagini sembra quindi siano circoscritte a poche persone e preso potrebbe essere individuato il giovane, o i giovani, responsabili di aver innescato l’incendio.

«Mi auguro che al più presto gli investigatori riescano a dare un nome al responsabile di questo disastro - afferma il primo cittadino di Chiavenna, e presidente della Provincia di Sondrio, Luca Della Bitta, che lancia anche un appello -: chiunque sa qualcosa lo dica ai carabinieri. E sarebbe un gesto importante se la persona che ha sparato il fuoco d’artificio decidesse di ammetterlo, riconoscendo l’errore fatto e presentandosi nelle sedi opportune per raccontare quanto accaduto la notte di Capodanno».