Delebio, scritta razzista sulla porta di casa di uno studente

La vittima è il 18enne Soufian Siate: "È la prima volta che mi succede una cosa del genere"

Soufian Siate è iscritto al Saraceno-Romegialli di Morbegno

Soufian Siate è iscritto al Saraceno-Romegialli di Morbegno

Delebio (Sondrio), 19 settembre 2020 - "Qui abita un negro" questa la scritta – accompagnata dalla croce celtica e dalla scritta DVX – comparsa nella notte sulla buca delle lettere di Soufian Siate. Un giovane come tanti, iscritto al Saraceno-Romegialli di Morbegno, nato a Gravedona, da sempre abita a Delebio, accento valtellinese, 18 anni compiuti da poco. Soufian non è come tutti gli altri perché forse migliore. Si interessa della società che lo circonda, fa politica – quella "bella", quella che vuole cambiare in meglio il mondo – studia, si impegna e sogna un futuro all’università, alla facoltà di Scienze internazionali ed Istituzioni europee.

L’anno scorso, lui ragazzo giovanissimo iscritto in terza superiore, si è ritrovato alla testa dei giovani del Fridays For Future. Soufian è "diverso", però, anche per un altro motivo: le sue radici, le sue origini sono nordafricane, marocchine, ed è scuro di pelle. E questa volta il colore della sua pelle ha fatto la differenza perché se Soufian avesse avuto la pelle più chiara quelle scritte non sarebbero mai comparse sulla sua cassetta delle lettere.

«Questa è la cassetta della posta di casa mia. A voi le parole", il laconico commento del giovane, subito seguito da messaggi di sostegno e incoraggiamento. "È la prima volta che mi succede una cosa del genere – racconta –. Devo ammettere che è stato abbastanza traumatico, uscendo per andare a scuola non mi aspettavo di certo di trovare una scritta del genere". La famiglia sta valutando possibili azioni legali. L’ipotesi che si tratti di una "ragazzata" non è, infatti, credibile secondo Soufian. "Oltre alla scritta “Qui abita un negro“ ci sono la croce celtica e la parola DVX, questa è qualche cosa di più che una semplice “ragazzata“, scrivere certe cose è grave".

Da qui la decisione di denunciare, se non ancora ai carabinieri, almeno sui social l’accaduto: "Spesso si dice che in Italia gli episodi di razzismo sono pochi e isolati, ma può capitare a tutti e quando succede è difficile capire come bisogna reagire". 

Tra chi ha deciso di condannare il gesto il segretario provinciale della Cgil, Guglielmo Zamboni: "Soufian è una bravissima persona molto impegnato socialmente nonostante la giovane età. Detto questo un simile atto vergognoso si condanna senza se e senza ma".