Mostra nazionale della razza bruna: le mucche più belle arrivano dalla Valtellina

Il primo premio assoluto è stato conquistato dalla mucca Globus del giovane di Gordona Francesco Biavaschi

La mucca Globus del giovane Francesco Biavaschi

La mucca Globus del giovane Francesco Biavaschi

Sondrio, 20 febbraio 2017 - Alla mostra nazionale del libro genealogico della razza bruna di Montichiari, la provincia di Sondrio ha sbancato. Diversi i risultati ottenuti dalle 9 imprese che hanno partecipato sotto l’egida dell’Apa, Associazione provinciale allevatori. Oltre al primo premio assoluto, conquistato sbaragliando i 120 capi presenti dalla mucca Globus del giovane di Gordona Francesco Biavaschi, le aziende locali e Apa hanno incassato 13 riconoscimenti.

Grande la soddisfazione, visti gli sforzi del comparto. «Negli anni passati, gli allevatori hanno dovuto stringere i denti e non è ancora finita», spiega Gianmario Tramanzoli, direttore Apa. Nonostante l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, del progetto «allevamento di montagna» che, comunque, ha rappresentato una fondamentale boccata d’ossigeno, la «lotta» prosegue sul fronte del riconoscimento del giusto prezzo del latte.

«Per chi lo consegna all’industria (il 15% in provincia), grazie all’ultimo accordo, si va dai 37 ai 39 centesimi al litro, a fronte di un costo di 48-50 centesimi, compresi ammortamenti e passività, mentre per chi lo consegna alle nostre cooperative, si parla di 41 centesimi più la qualità», prosegue. Per migliorare la situazione, «dobbiamo far riconoscere il nostro prodotto dal consumatore locale, incentivando le Dop, i prodotti eccellenti come il Bitto, valorizzando il Casera con prezzi più alti, consumando tanto latte locale».

Il concetto è chiaro: spendiamo quel qualcosa in più ma compriamo i prodotti della Valle. Solo così, «possiamo sostenere gli alpeggiatori che salvaguardano il territorio». Importanti anche i concorsi come quello di Montichiari perché rinforzano il brand Valtellina, «a partecipare sempre più giovani. Il ricambio generazionale è ormai un dato di fatto».