"Danziamo nel buio come le Stelle". La storia di Elena e Anthony

Elena convive dalla nascita con un tumore alla retina che le impedisce quasi completamente di vedere. Ma insieme al suo Anthony il ballo diventa magia e insieme si sono esibiti a "Ballando con le Stelle" di FRANCESCA NERA

Elena Travaini ed Anthony durante l'esibizione a Ballando con le Stelle

Elena Travaini ed Anthony durante l'esibizione a Ballando con le Stelle

Sondrio, 5 aprile 2016 - Guidata dal ritmo serrato della musica, sorretta dalle braccia sicure del compagno. I passi decisi di Elena si susseguono in un tango vorticoso e perfetto, con la sensualità di una diva e la grinta di un’amazzone. Ma tutto avviene rigorosamente al buio. Sì, perché Elena Travaini convive dalla nascita con un tumore alla retina, che le impedisce quasi completamente di vedere. Questo però non le ha impedito di realizzare il suo sogno: fare la ballerina. Dopo anni di dedizione e sacrifici, la 29enne di Sondrio è diventata insegnante conseguendo il diploma presso l’Associazione nazionale maestri di ballo (Anmb). Ed è proprio sulle piste da ballo che ha conosciuto Anthony Carollo, suo compagno di danza e di vita, con il quale oggi vive a Luino, in provincia di Varese.

Elena Travaini ed Anthony durante l'esibizione a Ballando con le Stelle

Insieme hanno fondato l’associazione «Blindly Dancing», grazie alla quale diffondono per il mondo il loro messaggio e regalano la possibilità di vivere un’esperienza unica: danzare ad occhi chiusi. «Ballare al buio è per me una condizione naturale - racconta Elena -. Mi sono approcciata alla danza quando ero solo una bambina poi ho deciso di intraprendere un percorso agonistico, fatto di palcoscenici e competizioni. A quel punto, però, la mia disabilità ha cominciato a diventare un problema. Ma è stato in quel momento che io ed Anthony abbiamo deciso di metterci davvero in gioco. L’idea di danzare bendati è stata sua. Un modo per sentirci completamente alla pari. In questo modo si è creata subito un’intesa perfetta. Magia pura».

Una magia che la coppia ha scelto di condividere. «Nel 2014 abbiamo fondato l’associazione Blindly Dancing in Olanda, il Paese dove venni curata da piccola. Abbiamo quindi deciso di ripartire proprio da lì. Poi abbiamo cominciato a tenere stage in tutta Italia, rivolgendoci sia a persone con disabilità - in modo da abbattere qualsiasi barriera - sia a persone che ci vedono - per consentire loro di provare l’esperienza di danzare al buio. Tutti rigorosamente bendati». Un metodo contagioso, quasi una filosofia di vita. «Fino ad oggi abbiamo fatto ballare più di 50mila persone in questo modo ed è magnifico sentire come questo accresca il rispetto verso se stessi, il partner e, in generale, verso gli altri».

L'ESIBIZIONE A "BALLANDO CON LE STELLE" - Quando c’è la capacità di scrutarsi dentro, l’oscurità è solo apparente. Elena ed Anthony lo sanno bene e sulla pista da ballo riescono ad emanare una luce rara. La stessa luce che hanno acceso sabato scorso durante la loro esibizione a «Ballando con le Stelle», il programma di Rai 1 condotto da Milly Carlucci.

Elena ed Anthony a Ballando con le Stelle

«Prima di fare il nostro ingresso davanti alle telecamere eravamo davvero tesissimi - confessa Elena che, nonostante la sua dimestichezza col grande pubblico, conserva la semplicità di una bambina -. Una volta sul palco invece è come se io ed Anthony fossimo completamente soli. Un tutt’uno come sempre. L’intero staff della trasmissione ci ha accolto con grande affetto, in un clima davvero familiare. Ma la cosa che ci ha gratificati più di tutto è stato riuscire ad emozionare il pubblico anche attraverso lo schermo della tv. In tanti ci hanno contattato per complimentarsi e c’è stato perfino chi, alla fine dell’esibizione, ci ha chiesto un abbraccio. Una soddisfazione immensa. Ma nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza il supporto delle nostre rispettive famiglie, il sostegno della coreografa e giurata Carolyn Smith, l’appoggio accordatoci fin dagli inizi dal presidente dell’Associazione nazionale maestri di ballo, Stefano Francia, dal maestro Gianni Cugge, ma anche da stilisti e make up artist».

Ma i riflettori non si spegneranno facilmente per Elena ed Anthony. La missione da compiere è ancora lunga: diffondere il loro metodo di danza al buio per sensibilizzare le persone ad abbattere ogni tipo di barriera fisica e psicologica. «Abbiamo organizzato stage in tutta Italia - conclude Elena - ma ora mi piacerebbe allestire dei corsi anche a Sondrio, la città dove sono cresciuta. Il mio sogno è che il messaggio della Blindly Dancing possa arrivare a più persone possibile».