Indagine corsi di formazione: arrestato infermiere

Il 45enne infermiere è coinvolto nell’ampia inchiesta della Procura della Repubblica di Sondrio sulle certificazioni dei corsi di sicurezza sul lavoro. Da giorni sono in corso blitz delle forze dell’ordine negli uffici di commercialisti ed enti formativi, sono stati posti sotto sequestro numerosi documenti utili alle indagini di Nicoletta Pisanu

Un'aula di tribunale

Un'aula di tribunale

Sondrio, 11 luglio 2014 - Vito Andrea Taurino è stato arrestato. Il 45enne infermiere è coinvolto nell’ampia inchiesta della Procura della Repubblica di Sondrio sulle certificazioni dei corsi di sicurezza sul lavoro. Da giorni sono in corso blitz delle forze dell’ordine negli uffici di commercialisti ed enti formativi, sono stati posti sotto sequestro numerosi documenti utili alle indagini. Taurino si trova ai domiciliari nella sua abitazione, l’ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata mercoledì pomeriggio. Il provvedimento è stato spiccato per il pericolo di inquinamento delle prove. Il sospetto è che l’uomo potesse avere contatti con le società coinvolte, danneggiando le delicate indagini ancora in corso. Taurino era stato iscritto al registro degli indagati, accusato di esercizio abusivo della professione, perchè secondo gli inquirenti avrebbe svolto mansioni mediche, illecite per chi non è in possesso della laurea in Medicina. L’uomo è assistito dall’avvocato Gaetano Braghò del Foro di Milano: «Confermo la disponibilità di Taurino a fornire chiarimenti e a collaborare con le autorità. Formalmente non è ancora stato sentito».

La prossima settimana si terrà prima l’interrogatorio di garanzia alla presenza del Gip del tribunale di Sondrio, durante il quale però, probabilmente, l’uomo si avvarrà della facoltà di non rispondere. Avrebbe infatti deciso di sottoporsi a un secondo interrogatorio, alla presenza del pubblico ministero, che si svolgerà pochi giorni dopo il primo incontro.

Intanto proseguono le perquisizioni e i sequestri. Le indagini partono da fatti risalenti a tre anni fa. I documenti acquisiti dalle forze dell’ordine riguardano corsi di formazione obbligatori per i dipendenti delle aziende, che però in realtà non li avrebbero seguiti, nonostante sulla carta figuri la loro fittizia partecipazione. Per questo motivo, imprenditori di tutta Italia, e anche della Valtellina e della Valchiavenna, sono stati iscritti al registro degli indagati, sarebbero coinvolte centinaia di aziende. L’altro ieri, i carabinieri della Compagnia di Sondrio avevano fatto irruzione negli uffici di professionisti di Morbegno, Ardenno, Berbenno e Ponte in Valtellina, portando via scatoloni di documenti. Ancora da chiarire la posizione esatta di Taurino nel contesto della vicenda. La Guardia di finanza aveva acquisito carte al Centro impresa di via Mazzini a Sondrio, posto di lavoro di Taurino e di due giovani impiegate, anche loro indagate. Il titolare del Centro è invece estraneo ai fatti, perché l’ente svolgeva solo la funzione di tramite per gli imprenditori e le società organizzatrici dei corsi.