Una nuova antenna in mezzo al verde? Bema dice no

Il sindaco: "Prevista una torre da 28 metri, per noi è inaccettabile"

Bema, la zona in cui dovrebbe sorgere l'antenna

Bema, la zona in cui dovrebbe sorgere l'antenna

Bema (Sondrio), 6 febbraio 2015 - «Una nuova antenna di telefonia a Bema? No grazie». È chiara la posizione del sindaco Paolo Croce sul progetto della Vodafone che vorrebbe posizionare una nuova antenna, alta ben 28 metri, sul dosso che sovrasta l’abitato a pochissimi metri dalle case: «Sgombriamo però il campo dagli equivoci. Io non sono contrario in assoluto alla modernità, alle nuove tecnologie, in questo caso il 4G. Vodafone, del resto, puntando sul fatto che l’opera è di “pubblica utilità” in base alle normative delle legge Gasparri può procedere senza perdere il sonno per il mio diniego. Detto questo sono però sicuro che Vodafone Italia S.p.A. (uno dei principali provider di telecomunicazioni in Italia e secondo operatore di telefonia cellulare con il 26,5% del mercato ndr) avrà la sensibilità di aprire un confronto costruttivo con il mio Comune per trovare una soluzione il più possibile condivisa».

La situazione però non è facile. Vodafone ha già acquisito i terreni e ha in mano i permessi necessari, a iniziare da quello dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) relativo alla misurazione dei campi elettromagnetici. «È l’ennesima dimostrazione di quanto i sindaci dei piccoli paesini vengano a volte considerati meno di nulla. A Bema esiste già “l’isola tecnologica” dove trovano posto le antenne e i ponti radio, ritengo quindi che questo territorio montano abbia già dato in termine di concessioni a tralicci e impianti».

«Potremmo valutare nella peggiore delle ipotesi - aggiunge il sindaco di Bema - altri posti meno “impattanti“ dal punto di vista ambientale per costruire questo mostro da 28 metri. Personalmente sono sempre stato per la politica del confronto e della mediazione. Se però trovassi in questo caso un muro invalicabile, come sindaco sono pronto anche a dimettermi perché vorrebbe dire che non sono in grado, o nelle condizioni di difendere gli interessi e la salute di chi mi ha votato. Nel frattempo con la commissione paesaggistica del Comune cercherò di capire quali sono i paletti che noi, nel nostro piccolo, siamo in grado di mettere».

«Ci tengo però anche a ringraziare il presidente della Comunità Montana di Morbegno Christian Borromini, il personale della Cm, e il senatore della Lega Nord Jonny Crosio perché, pur non avendo la possibilità di intervenire direttamente nella questione fra Vodafone e il Comune di Bema, mi sono vicini dal punto di vista umano in giorni per me non facili». Nei prossimi giorni si capirà dunque quanto margine di manovra ci sarà con Vodafone che, come detto, ha già acquisito terreni e permessi per portare avanti il suo progetto.