Autonomia, il Sì diverso del Pd: "Una Lombardia che innovi"

Gori vara il comitato dei sindaci: "No alla propaganda"

A Varese Galimberti, Sala, Gori e Mottinelli (Newpress)

A Varese Galimberti, Sala, Gori e Mottinelli (Newpress)

Varese, 12 luglio 2017 - «Un sì diverso. Un Sì che ha contenuti e che, a differenza di quello proposto da Maroni, è fattibile». È «un’operazione verità» del centrosinistra, come l’hanno definita ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ieri a Varese a fianco del primo cittadino Davide Galimberti per presentare il Comitato per il Sì al referendum per l’autonomia, rispetto alla consultazione indetta dal governatore leghista Roberto Maroni sostenuta da centrodestra e M5S. «Abbiamo deciso di dar vita a questo comitato - ha spiegato Gori - perché riteniamo sia importante fare campagna per i veri motivi per cui i cittadini lombardi saranno chiamati a esprimersi il 22 ottobre». Non più soldi alla Lombardia, come sostiene Maroni, ma «maggiori responsabilità» a partire da due materie: ambiente e ricerca per l’innovazione tecnologica.  Il sindaco di Bergamo, capofila dell’operazione, ha sostenuto che il Comitato è un’iniziativa «senza simboli di partito» aperta «anche a chi rappresenta partiti politici diversi». Un Sì diverso, ha sottolineato Sala, «perché ciò che propaganda Maroni altro non è che quel secessionismo già proposto dalla Lega Nord, irrealizzabile, al quale siamo assolutamente contrari». Dunque ambiente e innovazioni tecnologiche, perché «è giusto che sia l’ente regionale a decidere sui finanziamenti». Per quanto riguarda l’idea di rendere la Lombardia una regione a statuto autonomo «non soltanto è un errore, ma è un’ipotesi del tutto irrealizzabile».

Un tema che i sindaci Pd considerano mero strumento di propaganda. Come ha sottolineato il sindaco di Varese, Davide Galimberti, al centro dell’impegno del comitato c’è invece il «federalismo differenziato». Gori ha concluso: «Nulla a che fare con le promesse di Maroni che non hanno i piedi per terra. Il nostro Sì è invece un impegno per dare maggiore autonomia alla Regione, ma con gli occhi puntati agli interessi reali e quotidiani dei cittadini lombardi». Intanto Maroni al termine di un incontro a Roma con il ministro Minniti ha spiegato che «sono state risolte alcune questioni tecniche» e presto «si procederà alla redazione del testo di accordo tra Regione Lombardia e ministero dell’Interno» sulla consultazione.