Sesto trapianto multiorgano all'ospedale di Vigevano

Prelevati fegato e reni di una 64enne morta per shock anafilattico a seguito della puntura di un insetto di Umberto Zanichelli

Medici in sala operatoria

Medici in sala operatoria

Vigevano, 25 ottobre 2014 - Un nuovo trapianto multiorgano, il sesto effettuato all’ospedale di Vigevano. Giovedì sera intorno alle 22.30 l’equipe del primario Cosimo Sansalone ha prelevato fegato e reni da una donna di 64 anni, morta a causa di uno choc anafilattico susseguente alla puntura di un insetto. Il primo organo è stato indirizzato all’ospedale di Bergamo dove in attesa c’era un paziente che si è sobbarcato un lungo viaggio per potersi sottoporre al trapianto, mentre i reni sono stati mandati a Pavia e a Verona. Con questo intervento il nosocomio vigevanese entra nel novero delle dodici strutture regionali che effettuano questo genere di espianto con regolarità. La vicenda della donatrice ha però dell’incredibile. P.D.A. è rimasta in ospedale a Vigevano per otto giorni, dopo essere stata ricoverata in condizioni disperate a seguito della puntura di un insetto. Non è chiaro se la donna sapesse di essere allergica agli insetti, ma quello che è certo che subito dopo essere stata punta ha accusato chiaramente i sintomi dello choc anafilattico che è la reazione dell’organismo ad una sostanza che ha un effetto tossico. Il primo a soccorrerla è stato il marito che l’ha caricata in auto e l’ha trasportato per un tratto. Poi, in considerazione del fatto che le sue condizioni stavano rapidamente peggiorando, ha chiesto l’intervento del personale del 118 e la donna è arrivata al Pronto soccorso a bordo di una ambulanza. Considerata l’estrema criticità delle condizioni, è stata subito ricoverata in Rianimazione dove è rimasta degente per oltre una settimana.

Mercoledì pomeriggio il suo stato di coma è diventato irreversibile ed i medici, che hanno ricevuto l’autorizzazione dal marito, hanno avviato il cosiddetto periodo di osservazione che si è concluso giovedì pomeriggio intorno alle 17 con la dichiarazione di morte cerebrale. A quel punto sono state avviate tutte le procedure tecniche e burocratiche per consentire il prelievo degli organi, operazione che è iniziata nella tarda serata di giovedì. Una equipe medica arrivata da Bergamo ha provveduto a prelevare il fegato, mentre i medici dell’ospedale hanno successivamente fatto altrettanto con i reni per i quali erano già pronti i soggetti riceventi.