Rapina con sparatoria alla gioielleria Prina, preso il quinto uomo del commando

Il colpo un mese fa. Il titolare del nogozio usò la pistola e ferì il bandito, poi fu operato di Manuela Marziani

Rapina alla gioielleria Prina a Pavia (Torres)

Rapina alla gioielleria Prina a Pavia (Torres)

Pavia, 17 ottobre 2014 - Un mese fa la sua posizione era ancora da chiarire e per questo era stato solo denunciato. Ora però gli uomini della Squadra Mobile, coordinati da Francesco Garcea, hanno arrestato anche il quinto uomo che presumibilmente componeva il “commando” entrato in azione all’interno della Gioielleria Prina. Secondo gli investigatori, Antonio Pagano avrebbe avuto il ruolo di fiancheggiatore della gang. Insieme ad Antonio Bardetti di Villanova, ai domiciliari da settembre, anche Pagano avrebbe effettuato il sopralluogo per la scelta del bersaglio da colpire. Cinquant’anni, nato a Frignano, in provincia di Caserta, e già noto alle forze dell’ordine, adesso risiede a Milano dove dovrà rimanere agli arresti domiciliari come Bardetti di Villanova rinchiuso nel suo appartamento di Melegnano. Con l’arresto di Pagano si chiude il cerchio attorno ai presunti autori della terribile rapina messa a segno il 16 ottobre 2013 ai danni della gioielleria di viale XI febbraio a Pavia. Un colpo organizzato nei dettagli con Abdeslem Boumaouche, algerino di 41 anni da tempo in Italia, e Tamino Pezzella, 33enne residente a Parete (Caserta), arrivati in auto e in treno la sera prima per soggiornare a Milano. 

Potrebbero essere stati Umberto Corrado, 50enne residente a San Donato Milanese che in passato è stato accusato d’aver commesso una rapina nel Lodigiano, Antonio Bardetti De Villanova, 34enne che abita a Melegnano, e Pagano a fare il sopralluogo. Poi, il giorno della rapina, avrebbero guidato le auto portate a Pavia per “proteggere” i rapinatori e aiutarli a fuggire. Una di queste, però, ha incastrato i presunti banditi. Dopo essere entrati in negozio ed essersi finti clienti, infatti, Boumaouche (autore di una rapina in villa in Umbria) e Pezzella hanno strattonato la moglie del gioielliere, Anna Cuzzoni, e legato con fascette da elettricista il titolare del negozio, Roberto Prina. L’uomo buttato a terra, è riuscito ad estrarre dalla tasca posteriore dei pantaloni una pistola e a sparare al rapinatore. Un proiettile ha colpito il 41enne algerino e anche il gioielliere è rimasto ferito. Portato in ospedale, il titolare del negozio Roberto Prina è stato sottoposto a un importante intervento chirurgico durato due ore a causa di una grave lacerazione polmonare. Curato forse da un medico compiacente, anche Boumaouche porta ancora oggi i segni di quella ferita e di quel colpo finito male. 

manuela.marziani@ilgiorno.net