Elena trascinata dall’auto pirata «Uscirò dall’inferno e mi sposerò»

Pavia, lento recupero della consigliera. Il primo post su Facebook. Otto mesi fa finì agganciata per 700 metri sotto la vettura di due banditi in fuga di Manuela Marziani

Elena Maria Madama

Elena Maria Madama

Pavia, 15 luglio 2015 - Soltanto una decina di giorni fa attraverso la sua pagina Facebook aveva riproposto la locandina della Festa dell’Unità che doveva cominciare nel fossato del castello di Pavia. Per quanti stanno seguendo con discrezione il recupero di Elena Madama, la consigliera comunale del Pd travolta e trascinata per 700 metri il 12 novembre scorso da un’auto di malviventi in fuga, era stata una piacevole sorpresa, quasi commovente. «Elena sta facendo piccoli passi avanti ogni giorno – ha detto l’avvocato della famiglia, Alessandro Cignoli –. Sta ricominciando a utilizzare i social network, anche se non ne ha molta voglia. Preferirebbe rimanere tranquilla». La consigliera comunale del Pd, dopo un periodo trascorso in un centro di recupero all’istituto neurologico Mondino di Pavia, è stata trasferita in una struttura analoga che si trova però in una località dove il clima è meno soffocante. «Ha accanto i genitori – ha proseguito l’avvocato – che si alternano nell’assistenza per non lasciarla mai sola. Anche il fidanzato Enrico Magenes le è vicino nel recupero». Elena ed Enrico si sarebbero dovuti sposare il 4 luglio, poi a causa di quanto accaduto in autunno hanno dovuto rimandare, non certo accantonare il progetto. «L’obiettivo di farsi una famiglia – ha sottolineato Alessandro Cignoli – rappresenta uno stimolo forte per Elena. Vuole riprendersi presto per potersi sposare. Anzi, il padre teme che possa affrettare un po’ troppo i tempi proprio per coronare il suo sogno». Preoccupazioni tipiche di un genitore che prima ha temuto di perdere la figlia, poi è vissuto con la paura che non si risvegliasse dal coma e quindi che riportasse delle conseguenze a livello cerebrale. «Niente di tutto questo è accaduto – ha spiegato l’avvocato – il recupero cerebrale di Elena è stato completo. Ora si tratta di far tornare attivi quei nervi rimasti a lungo ‘in sonno’. Per farlo, deve sottoporsi a sedute di ginnastica e svolgere altre attività finalizzate sempre al recupero motorio. Segue scrupolosamente il programma predisposto per lei e ogni giorno compie un passo avanti. La famiglia che la segue costantemente è contenta di questi piccoli, ma costanti progressi». A sostenere papà Lino e mamma Idangela Vittadini c’è un’intera città che silenziosamente gioisce per le notizie positive che filtrano sul conto di Elena. Si commuove quando vede riproporre con il suo nome una festa di partito, ma chiede giustizia. Proprio in questi giorni, infatti, è stato divulgato il filmato in cui viene ricostruito dettagliatamente quanto accaduto attorno alle 19,30 di quel 12 novembre e molti, dopo aver visionato quelle immagini durissime, hanno chiesto giustizia per Elena. «Ho chiesto a un conoscente di far avere il video ai genitori – ha concluso l’avvocato –. In questi giorni lo riceveranno e lo visioneranno». manuela.marziani@ilgiorno.net