Perde il lavoro e poi pure la testa: "Ripeterò la strage di Milano"

Garlasco, padroncino di 45 anni minaccia un’intera famiglia scagliando loro un pesante martello davanti alla caserma dei carabinieri

TERRORE Davanti alla caserma dei carabinieri a Garlasco (Sacchiero)

TERRORE Davanti alla caserma dei carabinieri a Garlasco (Sacchiero)

Garlasco, 17 aprile 2015 - Aveva perso il lavoro da pochi mesi, ha perso la testa minacciando di morte il presunto “rivale” e tutta la famiglia, volendo emulare, per fortuna solo a parole, la tragedia avvenuta in Tribunale a Milano. Antonino C., 45enne originario di Messina ma residente a Garlasco, è stato arrestato dai carabinieri per i reati di violenza privata aggravata e danneggiamento aggravato. Ieri mattina in Tribunale a Pavia ha patteggiato una condanna a 7 mesi, con sospensione condizionale subordinata alla riparazione dei danni provocati al furgone. La vicenda, che si è conclusa fuori dalla stazione dei carabinieri di Garlasco, ha origine da altri guai con la giustizia del 45enne, che era stato accusato di essersi appropriato di merci che doveva trasportare e quindi licenziato. Alla ditta di trasporti era stato costretto a lasciare anche un furgone, che lui però riteneva fosse di sua proprietà, avendo iniziato a pagare una parte della cifra prevista per il riscatto del mezzo, per poter continuare a lavorare in proprio. Così ha deciso di farsi giustizia da solo, andando a recuperare il “suo” furgone a Dorno, a casa dell’autista (dipendente di un’azienda di trasporti con sede a Pero) che lo aveva in uso. L’autotrasportatore, 39enne, che conosceva la situazione e aveva il telefono cellulare del 45enne di Garlasco, lo ha chiamato per farlo desistere ed evitargli di andare incontro a ulteriori problemi con la giustizia, perché sarebbe stato accusato anche del furto del furgone. Ma lui, convinto delle sue ragioni, invitava il “rivale” a denunciarlo «perché il furgone è mio, tanto poi vediamo». E il 39enne così ha fatto, andando alla stazione dei carabinieri e raccontando l’accaduto. Gli stessi militari, dopo una lunga trattiva telefonica, alle 13 di mercoledì sono riusciti a convincere il 45enne a restituire il furgone, portandolo in caserma.

Ma non s'è arreso. Da lì ha infatti telefonato alla sorella dell’autista “rivale”, minacciando di gambizzare il fratello e poi di ammazzare lui e tutta la famiglia. Le vittime delle minacce sono così tornate dai carabinieri per sporgere denuncia, oltre che per ritornare in possesso del furgone. Ma quando, verso le 18 di mercoledì, il 39enne, accompagnato dalla sorella e dal padre, è arrivato fuori dalla caserma dei carabinieri di Garlasco, ha trovato il 45enne che si era appostato ad aspettarli. Preda di un ulteriore scatto di ira violenta, l’uomo impugnava un grosso martello di ferro, che ha lanciato contro i “rivali”, senza per fortuna colpire nessuno. E’ poi salito sul tetto del furgone, danneggiandolo a calci e rifiutandosi di scendere per lungo tempo: sul posto sono stati chiamati anche i vigili del fuoco, che hanno provveduto alla messa in sicurezza della situazione fino a quando l’uomo è stato riportato alla ragione e convinto a scendere, trattenuto in caserma e arrestato in flagranza.

stefano.zanette@ilgiorno.net