Terre d'Oltrepo, i soci vogliono i risarcimenti

Gli ex amministratori sono considerati responsabili dopo lo scandalo Pinot

Broni, l'assemblea di Terre d'Oltrepo

Broni, l'assemblea di Terre d'Oltrepo

Broni, 23 dicembre 2017 - I soci chiedono il risarcimento danni agli ex amministratori della cantina Terre d’Oltrepo, dopo la maxi truffa del falso pinot grigio. Il verdetto dell’assemblea è stato netto: 204 a favore dell’azione di responsabilità, solo 20 contrari (18 astenuti, una scheda nulla e quattro bianche). Chiamati in causa i due ex presidenti Antonio Mangiarotti, alla guida della cantina ancora prima della fusione fra Broni e Casteggio, e Pierluigi Casella, il vice presidente Graziano Faravelli, l’ex manager Livio Cagnoni e la sua segretaria Pier Carla Germani. Ieri i soci hanno votato nome per nome. All’ordine del giorno c’era anche l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2016. Pur con accantonamenti record (6,5 milioni di euro) per far fronte ai rischi di sanzioni dopo lo scandalo del falso Pinot grigio, ai circa 800 soci della più grande coop vinicola della Lombardia, per i conferimenti uve del 2015 sono stati attribuiti ben 23,5 milioni di euro, una media di 28mila euro circa a testa. Da registrare anche la cooptazione di due nuovi consiglieri, Paolo Piccinini di Casteggio e Angelo Villani, sindaco di Montalto Pavese subentrati a due consiglieri dimissionari. In mattinata, alla Camera di commercio di Pavia, erano arrivati segnali precisi per l’auspicata decisa sterzata verso il rilancio del made in Oltrepo anche in chiave internazionale. Consorzio tutela vini e Distretto del vino hanno presentato il piano 2017 del progetto: «Internazionalizzare l’Oltrepo – ha spiegato Michele Rossetti, presidente del Consorzio  –  è un obiettivo strategico, per un territorio che pur offrendo un’intera carta dei vini, oggi è appiattito su un mercato per lo più multi regionale. I principali target del 2017 saranno Stati Uniti e Svizzera, seguiti dal Giappone ma ci sarà spazio anche per l’ascolto delle singole volontà aziendali».

Il presidente del Distretto Fabiano Giorgi ha annunciato: «Già dalla prossima edizione di ProWein daremo continuità alle nostre azioni per portare la nostra qualità a chi la sa apprezzare». In modo congiunto, Rossetti e Giorgi hanno affermato: «La nostra denominazione vuole diventare marchio. Ripartire significa progettare insieme a lungo termine». Attivato il Tavolo internazionalizzazione che include il direttore del Consorzio, Emanuele Bottiroli, Cristina Cerri (Travaglino), Luca Bellani (Ca’ di Frara) e Stefano Dacarro (La Travaglina).