L’Università di Pavia diventa low cost

I fuoricorso non saranno più penalizzati, la no-tax area sale fino a 23mila euro

La presentazione delle novità

La presentazione delle novità

Pavia, 1 giugno 2017 - Nessun altro studente universitario pagherà le tasse come coloro che frequentano l’Ateneo pavese. Dai ricorsi vinti perché la contribuzione studentesca richiesta da Pavia era troppo elevata, ora si passa a un sistema più vantaggioso per tutti. Il Consiglio d’amministrazione dell’altra sera, infatti, ha predisposto un nuovo modello di contribuzione studentesca che introduce una no-tax area per coloro che hanno un Isee fino a 23mila euro, mentre la legge di bilancio impone un minimo di 13mila. "Siamo riusciti a fare in modo che non ci sia discriminazione tra gli studenti regolarmente iscritti e i fuori corso - ha detto Luigi Profeta, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio che da anni combatte a colpi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato contro la tassazione imposta dall’Università -. Contrariamente a quanto accade nel resto d’Italia dove i fuori corso sono tartassati, a Pavia dovranno pagare soltanto un minimo di 200 euro se sono fuori corso da oltre un anno e con un Isee entro la no- tax area".

Con il nuovo sistema, però, la contribuzione studentesca sarà più vantaggiosa per tutti gli studenti, anche per coloro che si devono laureare e per le famiglie con più figli iscritti e un Isee inferiore o uguale a 45mila euro, che avranno una riduzione di 300 euro per ciascun figlio. "E tutto questo - ha aggiunto Profeta - lo abbiamo ottenuto senza tagli ai servizi per gli studenti". Il nuovo sistema, frutto di una lunga contrattazione con gli studenti, arriva anche perché nell’ultimo anno accademico gli iscritti sono aumentati del 4%. Anche grazie al surplus della tassazione universitaria che loro pagheranno, si potrà costituire un fondo che con un budget di un milione e 600mila euro potrebbe portare all’apertura di un’aula studio 24 ore su 24.

"Questo sistema non è perfetto - ha sottolineato Ludovica Boschiero, membro del Consiglio di amministrazione -, dal prossimo anno quando entrerà in vigore, si potranno apportare delle modifiche". Intanto, però, anche i dottorandi avranno una riduzione di circa 400 euro sui 1000 che percepiscono. "Ci vorranno circa due anni perché il nuovo sistema si stabilizzi - ha aggiunto Profeta -, ma è un cambiamento epocale". Nel frattempo, un anno dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha condannato l’Università a restituire 8 milioni agli studenti che avevano pagato troppo, l’Udu è pronta a richiedere i rimborsi per i 30mila iscritti che vorranno firmarle una delega.