Calano le slot, funziona il "modello Pavia"

Al dibattito sull'azzardo contestato il prefetto: "Non c'è nessuno della controparte"

Slot Machine

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Pavia, 18 dicembre 2017 - Il 5 per cento del prodotto interno lordo della provincia di Pavia finisce nelle slot machine e nelle videolottery. E le macchinette sono in calo: nel 2016 a Pavia siamo passati dalle 561 slot di un anno prima a 524. Una diminuzione frutto di una lotta che l'amministrazione comunale ha cominciato a combattere nel momento in cui il New York Time aveva definito la città delle cento torri "la capitale dell'azzardo". Tra limitazioni all'orario in cui possono restare accesi gli apparecchi in cui si gioca d'azzardo, divieti di nuove aperture in luoghi sensibili e incentivi per chi rinuncia alle macchinette e punta su un gioco sano, è nato un "modello Pavia" al quale guardano anche altre realtà. Questo pomeriggio se ne è parlato nel convegno ‘Pavia in gioco’, realizzato nell’ambito del progetto "Quartieri no slot" finanziato dalla Regione Lombardia.

Il dibattito è stato aperto dal vice sindaco e responsabile per Avviso Pubblico sul tema del gioco d’azzardo Angela Gregorini. A seguire è salito sul palco il prefetto Attilio Visconti. "Ma non c'è nessuno che rappresenti il contraddittorio" ha contestato un esercente che era seduto tra il pubblico della sala di Santa Maria Gualtieri. "Di mestiere il faccio il prefetto - ha replicato Visconti -, non prendo posizioni, rappresento ciò che è bene per la collettività". Una collettività che come ha avuto modo di sottolineare durante la cerimonia di conferimento delle benemerenze civiche Simone Feder, sempre più spesso accusa una dipendenza dall'azzardo con ragazzi che a 12 anni hanno già 'grattato' un biglietto nella ricerca di una vincita. Giovani che chiedono aiuto per i loro genitori o i nonni, per la prima volta vittime di una dipendenza.