Rapina da 280mila euro al portavalori, arrestati quattro del clan Vallanzasca

Sgominata la banda che aveva assaltato un'auto di un istituto di vigilanza per rapinare due borse contenenti 280mila euro

I carabinieri esaminano l’auto usata per la rapina

I carabinieri esaminano l’auto usata per la rapina

Bressana Bottarone (Pavia), 7 aprile 2017 - Sgominata la banda che, quasi due anni e mezzo fa, con un’azione ben studiata in stile militare, aveva assaltato, armi in pugno (fucili), nei pressi di Bressana Bottarone, un'auto di un istituto di vigilanza per rapinare due borse contenenti 280mila euro in contanti. Le lunghe indagini condotte dai carabinieri di Stradella e coordinate dalla Procura di Pavia hanno consentito di far piena luce sull’episodio individuando anche il ruolo preciso che ciascun componente della banda ha avuto nell’azione.

In tutto cinque persone, tutti pregiudicati e residenti a Milano, quattro dei quali già detenuti per altri reati a San Vittore e a Bollate, ed un quinto arrestato a Milano. Si tratta di Salvatore Immernano, 67 anni, Giuseppe Cafora, 59 anni, Mario Bossi, 45 anni, Alfredo Santino Stefanini, 65 anni e Matteo Franco Zuffrano, 50 anni. I primi quattro risultano legati alla banda Vallanzasca, Immernano è stato per ben 38 anni in carcere. Quelli già in carcere (4) li avevano presi a dicembre 2014 mentre preparavano un’altra rapina. Alfredo Santini Stefanini è considerato l’ideatore e organizzatore del colpo. Gli altri quattro gli esecutori della rapina.

Gente esperta e decisa e che non ha esitato ad entrare in azione addirittura in pieno giorno, al mattino del 3 novembre 2014, lungo la trafficatissima strada provinciale Bressana-Salice. Due banditi a bordo di un’Audi nera avevano superato l’auto dell’istituto di vigilanza «Safe» su cui viaggiava solo il conducente più o meno all’altezza di un distributore di benzina e a poca distanza da Castelletto di Branduzzo, per poi, dopo pochi metri, bloccarsi davanti. Dietro, nel frattempo, era sopraggiunta un’altra auto, una Peugeot 206, con a bordo due complici. Un’operazione fulminea, durata pochi attimi. La guardia giurata, in trappola, sotto la minaccia delle armi puntate dai banditi, non aveva potuto opporre resistenza. Mentre uno dei malviventi si impossessava anche della pistola di ordinanza del metronotte, gli altri prelevavano due borse che erano a bordo dell’auto della vigilanza e contenenti circa 280mila euro: il denaro destinato ad alcuni uffici postali della zona per il pagamento delle pensioni. A conferma che si trattava di banditi esperti, per evitare che le borse, chiuse con uno speciale congegno a tempo, esplodessero, le hanno immerse in un contenitore di liquidi, neutralizzando il deterrente.

Poi sono scappati, ma – stando alla ricostruzione dei carabinieri – percorrendo pochi chilometri perché le due auto usate dai rapinatori, vennero ritrovate a poca distanza nel comune di Bastida Pancarana. Mettendo insieme come un complesso puzzle, vari indizi e riscontri, i carabinieri sono riusciti a risalire ai componenti della banda. Le auto usate per la rapina erano risultate rubate, poco prima, a Sannazzaro de’ Burgondi, in Lomellina e a Milano. Anche questo un indizio su come la gang si muoveva, con estrema disinvoltura, in tutta la Lombardia.