Suvac ricorre in Cassazione: "Non ho investito io Elena Madama"

Pavia, condannato a 15 anni per tentato omicidio

Radion Suvac è considerato responsabile di aver travolto e trascinato per un chilometro la giovane mentre fuggiva su un’auto rubata

Radion Suvac è considerato responsabile di aver travolto e trascinato per un chilometro la giovane mentre fuggiva su un’auto rubata

Pavia, 21 novembre 2017 - L'investitore di Elena Madama ha presentato ricorso in Cassazione. Radion Suvac, 29 anni, moldavo, a maggio è stato condannato in secondo grado a quindici anni di reclusione per il tentato omicidio della giovane consigliera comunale di Pavia. La Corte d’Appello di Milano aveva infatti confermato la pena stabilita dal Gup del tribunale di Pavia, che lo aveva condannato anche per rapina e ricettazione: Suvac si dichiara innocente, così la difesa ha depositato il ricorso alla Suprema corte sostenendo la sua estraneità ai fatti contestati. Il 12 novembre 2014, nel tardo pomeriggio, Elena Madama, 28 anni all’epoca, fu investita in piazza Italia a Pavia da due malviventi in fuga su un’auto rubata carica di navigatori satellitari, bottino di furti commessi in precedenza.

La ragazza fu trascinata per quasi un chilometro sotto le ruote dell’auto che correva a folle velocità in Strada Nuova, finché i due occupanti non si bloccarono all’altezza dell’incrocio con via Maffia per l’impossibilità di proseguire a causa di un autobus lungo la strada. Così, abbandonarono la consigliera gravemente ferita e fuggirono a piedi. La giovane fu soccorsa dai passanti e dal 118: era in serissime condizioni, si è ripresa dopo una lunga riabilitazione. Le indagini coordinate dalla Procura di Pavia hanno portato a individuare e incriminare Suvac, che dopo l’arresto era finito a processo. In particolare, a inchiodarlo era stata una prova biologica: il suo Dna trovato su un cappellino all’interno dell’auto. Il complice è latitante. La difesa ha proposto il ricorso al terzo grado di giudizio sostenendo che Suvac non si trovasse nell’auto quella sera e che i testimoni che lo hanno riconosciuto siano stati tratti in inganno dalla pioggia che cadeva e dall’alta velocità del mezzo, aggiungendo che il condannato ha accusato un’altra persona di trovarsi al posto suo sulla vettura al momento dell’investimento. Ancora da fissare la data della discussione del ricorso. Suvac attualmente si trova in carcere.