Pavia, cittadinanza onoraria al giudice che fece condannare Riina

Al magistrato antimafia Nino Di Matteo, come già a don Ciotti, è stato conferita la cittadinanza

Il pm Nino Di Matteo (Ansa)

Il pm Nino Di Matteo (Ansa)

Pavia, 23 giugno 2017 - Il magistrato minacciato di morte dai boss mafiosi e che per questo vive sotto scorta, Nino Di Matteo, da ieri è cittadino pavese. Il Consiglio comunale che in passato ha deciso di attribuire la cittadinanza onoraria a don Luigi Ciotti, ha voluto attribuire lo stesso conferimento simbolico anche a chi per la prima volta ha fatto condannare all'ergastolo Totò Riina e ha collaborato all'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia nella stagione stragista dei primi anni 90. "Con la cittadinanza onoraria - ha detto Davide Ottini che ha promosso l'iniziativa - diamo un contributo di attenzione e ringraziamento al giudice Di Matteo e a tutte le istituzioni preposte alla lotta quotidiana alla mafia e alla criminalità organizzata. La lotta alla mafia passa anche, ma ovviamente non solo,da queste iniziative".

Ottini ha formulato la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Di Matteo insieme a Salvatore Borsellino e la sua associazione Agende Rosse con il supporto dell'Osservatorio Antimafie con Rosalia Cannuscio e Jessica Giovinazzo e dell'Udu impegnati nella promozione della cultura della legalità e della lotta alla mafia. Arrivata in Consiglio comunale la scorsa settimana, però, l'idea si era arenata perché il Pd non è riuscito ad avere i numeri per approvarla. "E' una pagina nera della politica pavese" aveva commentato Giuseppe Polizzi (M5S) che, dai banchi della minoranza, aveva firmato la proposta. "Mi complimento con voi per l'idea" era stato il commento del presidente del Senato Pietro Grasso che lunedì è stato in visita a Pavia e ha potuto incontrare gli amministratori locali. E, dopo l'inciampo della precedente seduta, ieri sera con 22 voti favorevoli e 7 consiglieri che non hanno partecipato, la cittadinanza onoraria al giudice Di Matteo, è stata approvata.