Trattative sindacali, per i lavoratori un caldo autunno sulle barricate della crisi

In arrivo un settembre rovente per chiudere le trattative sindacati-aziende sui casi Coca Cola di Buccinasco, Guala di Pavia, Nokia di Cassina, Nilfisk di Guardamiglio, Kosme di Roverbella e Lucchini di Lecco di Luca Zorloni

Una lavoratrice della Coca Cola manifesta davanti ad Assolombarda contro gli oltre 300 esuberi

Una lavoratrice della Coca Cola manifesta davanti ad Assolombarda contro gli oltre 300 esuberi

Milano, 19 agosto 2014 - Il primo fascicolo a tornare sul tavolo della trattativa sindacati-azienda sarà quello dei 306 licenziamenti dichiarati da Coca Cola Italia a metà luglio. Le parti sociali si sono date appuntamento per il primo di settembre in Assolombarda, due settimane prima della scadenza fissata a metà mese dalla multinazionale per avviare le procedure di mobilità. Rischiano il posto 249 addetti del settore vendite, la maggior parte dei quali in Lombardia, dove c’è il quartier generale della multinazionale, e 57 impiegati degli uffici amministrativi di Campogalliano, nel Modenese. Tagli, contestano i lavoratori, dichiarati da un’azienda «che ha chiuso il 2013 con un’utile di 70 milioni di euro». Coca Cola e le altre: sul fronte del lavoro, i sindacati prevedono un autunno rovente.

Entro il 23 settembre deve arrivare una risposta sul destino dei 135 dipendenti della Guala Closures di Pavia. Data da cerchiare in rosso, perché quel giorno scade la procedura di mobilità dichiarata dalla multinazionale dei tappi, che chiude lo stabilimento di Torre d’Isola per aprirne uno nuovo in Polonia. «A fine luglio — ricorda Nicola Alberta, segretario Fim Cisl Lombardia — c’è stato un incontro interlocutorio con l’azienda, ma non si intravedono soluzioni». I vertici della società sono decisi: delocalizzare per recuperare 600 milioni di rosso. Entro fine settembre deve aprirsi una via d’uscita anche per i dipendenti della «Nokia Solution di Cassina de’ Pecchi che prima delle ferie ha dichiarato 154 esuberi», sottolinea Alberta. E sempre per quella data va chiuso il capitolo Franco Tosi: il 30 settembre scade il bando per le offerte degli imprenditori che vogliono rilevare l’azienda di turbine di Legnano in amministrazione straordinaria.

Se per i 150 dipendenti della Nilfisk di Guardamiglio (Lodi) si riparte con il contratto di flessibilità sottoscritto prima delle vacanze, a Mantova c’è tempo fino al 22 settembre per convincere i tedeschi della Krones a fare un passo indietro sui 139 licenziamenti nella controllata Kosme di Roverbella, che produce macchine per imbottigliare. Sul fronte acciaierie, Elena Lattuada, segretaria generale Cgil Lombardia, ricorda la battaglia «per il futuro post-Riva dello stabilimento in Valcamonica», mentre per gli 80 operai della Lucchini di Lecco si è fatto avanti il duo bresciano Duferco-Feralpi, che attende un semaforo verde dal commissario straordinario. Per i sindacati la seconda parte dell’anno non segnerà un’inversione di tendenza rispetto alla prima. I dati sono preoccupanti. «Nel primo trimestre del 2014 in Lombardia il tasso di disoccupazione è salito all’8,9% — spiega Danilo Margaritella, segretario generale della Uil regionale — ed è esplosa la richiesta di ore di cassa integrazione in deroga: oltre sei milioni di ore a giugno 2014, il 2.626% in più rispetto ai primi sei mesi del 2013».