Luci spente all’interno del carcere di Vigevano. Agenti in difficoltà con i detenuti

Continui black-out rendono critica la gestione del penitenziario. Al buio anche la cinta muraria, tanto da rendere necessario l'invio degli agenti del commissariato di Vigevano e dei vigili del fuoco

RISCHI Il carcere dei Piccolini spesso vittima di black-out

RISCHI Il carcere dei Piccolini spesso vittima di black-out

Vigevano, 27 febbraio 2015 - Il carcere è al buio. O quasi. Da alcuni giorni la struttura la struttura di via Gravellona è alle prese con una serie di black-out elettrici che rendono particolarmente difficile il lavoro degli agenti della polizia penitenziaria e la gestione dei detenuti. Nella serata di mercoledì in particolare, a supportare il personale del carcere sono intervenuti anche gli agenti del commissariato di Vigevano ed i vigili del fuoco.

"In alcune zone della struttura – spiega Michele De Nunzio, segretario regionale dell Uil Pa Penitenziari – l’illuminazione è minima, in altre del tutto assente. La cinta muraria, ad esempio, è illuminata per non più del 10% della sua estensione; quella antistante il passo carraio ed il parcheggio sono invece totalmente al buio. Lo stesso discorso vale per l’area del Nucleo Traduzioni e, aspetto ben più grave la zona della “block-house”, quella dove avviene il primo filtraggio e che, soprattutto nelle ore serali, non si riesce a vedere dalla portineria interna, vale a dire da dove dovrebbe essere più controllata. Per chi arriva dall’esterno e non conosce bene la struttura diventa davvero difficilissimo individuare il perimetro del penitenziario. Ovviamente questa situazione fa aumentare i rischi per il personale e in generale per l’intero carcere".

Per segnalare la situazione una segnalazione è stata inoltrata al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia che ha risposto confermando che le anomalie, che sono state effettivamente riscontrate, sono oggetto di una valutazione anche alla luce degli interventi di ammodernamento della cabina che alimenta la struttura. "Il provveditorto – aggiunge la note dal Dipartimento – è in attesa della relazione tecnica relativa agli ulteriori interventi di adeguamento degli impianti elettrici dei quali l’istituto ha bisogno". Per il sindacato la situazione è comunque gravissima. "Non è una cosa che ci sorprende, anzi l’avevamo prevista – spiega ancora De Nunzio – Con questo episodio possiamo dire che il sistema penitenziario ha toccato il fondo: il continuo taglio dei fondi da destinare alle carceri inizia a far sentire i suoi effetti dannosi sul delicato sistema di sicurezza che interessa le strutture carcerarie".