In bici col figlio di 3 anni, cade in curva e sbatte la testa: a Pavia grave mamma 42enne

L'incidente in via Riviera. La donna è in prognosi riservata al policlinico San Matteo

I rilievi

I rilievi

Pavia, 26 maggio 2015 - Non sarebbe stata urtata, ma avrebbe perso l’equilibrio mentre era in sella alla sua bicicletta. E sul seggiolino posteriore, per fortuna ben legato, trasportava il figlioletto di 3 anni. Antonella D.L., 42 anni, è stata ricoverata con prognosi riservata al Policlinico San Matteo. Cadendo a terra sull’asfalto ha riportato conseguenze gravi, in particolare per un trauma cranico, anche se per fortuna non sarebbe in pericolo di vita. E solo qualche lieve contusione ha riportato il bambino.

E' successo ieri pomeriggio, poco dopo le 16, in via Riviera, dove la strada passa sotto la tangenziale. La donna abita in via Zanachi, a poche decine di metri dal luogo dell’incidente. Sul posto sono intervenuti i vigili della Polizia locale, per i rilievi del caso. In base alla prima ricostruzione della dinamica, non si sarebbe appunto trattato di un investimento, perché nessun mezzo in transito avrebbe urtato la mamma in bici col figlioletto. In quel tratto di strada, alle curve del sottopassaggio, si aggiungono le insidie dei tombini e in genere dell’asfalto a dir poco dissestato, in una via che è stata ripetutamente oggetto di lavori e successivi rattoppi, sempre pericolosi non solo per le sospensioni delle auto ma soprattutto per la vita di ciclisti e motociclisti.

Da qualche testimonianza raccolta sul posto, sembrava inizialmente che la donna potesse essere stata investita da un camion, che invece sembra esserle passato a fianco senza urtarla. Forse lo spostamento d’aria nel sorpasso, anche se a velocità non certo troppo elevato in quel tratto di curve, può averle fatto perdere l’equilibrio e aver provocato la caduta dalla bicicletta. Tra le testimonianze, ancora però da verificare, qualcuno avrebbe visto la donna parlare al telefono cellulare e tenere quindi il manubrio con una sola mano. Un comportamento non solo rigorosamente vietato dal codice della strada, anche per chi guida una bicicletta, ma soprattutto pericoloso, soprattutto se si ha anche la responsabilità di trasportare sul seggiolino posteriore il proprio figlio.