Pavia, azzerato il cda della Asm

Per Depaoli sarebbe finito il rapporto di fiducia con i cittadini di Laura Morano

Da sinistra Alberto Pio Artuso Matteo Mitsiopoulos e Giampaolo Chirichelli (Torres)

Da sinistra Alberto Pio Artuso Matteo Mitsiopoulos e Giampaolo Chirichelli (Torres)

Pavia, 10 febbraio 2015 - È stato definitivamente revocato il Cda di Asm. Il sindaco Massimo Depaoli l’aveva annunciato ai quattro amministratori con una mail, il 28 gennaio 2015, nella quale esplicitava le motivazioni della sua decisione. «Questa amministrazione ritiene di non poter riporre la propria fiducia in soggetti che nel corso del proprio mandato hanno più volte ottenuto il dissenso dell’opinione pubblica oltreché le insoddisfazioni e le lamentele di diversi enti», così recitava il testo della mail.

Decorsi i dieci giorni previsti dal regolamento, la comunicazione arriva ufficiale: Giampaolo Chirichelli, Graziano Leonardelli, Matteo Mitsiopoulos e Alberto Artuso non siedono più sulle poltrone dell’azienda di via Donegani. «Mi fa molto piacere apprendere queste notizie da terze persone perché a me non è arrivata ancora alcuna comunicazione – ha dichiarato ironico Matteo Mitsiopoulos, raggiunto telefonicamente intorno alle 19 di ieri sera – non commento rispetto alla decisione del sindaco, aspetteremo gli eventi futuri». L’ex presidente Giampaolo Chirichelli non intende replicare e ha dichiarato seccamente: «Ne prendo atto».

Il nuovo consiglio di amministrazione dovrebbe essere nominato in data odierna, come ha anticipato l’assessore Giuliano Ruffinazzi, l’unico nome per il momento certo è l’avvocato Silvia Vinci che per le «quote rosa» ha avuto la meglio su Carmen Mangia, non eleggibile perché autocandidata. Il consigliere di minoranza Antonio Bobbio Pallavicini (Forza Italia) si era già espresso negativamente rispetto alla presa di posizione del sindaco: «Se la motivazione è davvero legata al dissenso dell’opinione pubblica, Depaoli dovrebbe dimettersi per coerenza», e l’aveva ribadito in consiglio comunale. «È una decisione che espone il Comune e la cittadinanza a dei costi – ha affermato il capogruppo di «Pavia con Cattaneo» Rodolfo Faldini – perché i quattro ex amministratori non lasceranno campo libero senza mettere in atto una battaglia legale, anche perché sulla base di quale principio si può dire che questo Cda non piaceva alla città?».