Autobus a rischio, la Provincia chiama i parlamentari

La Camera di commercio stima in 5 milioni e mezzo di euro il danno indiretto della soppressione delle linee Z225 e Z227

L'autobus 227 davanti al San Gerardo

L'autobus 227 davanti al San Gerardo

Monza, 19 gennaio 2017 - Un incontro con i parlamentari della Brianza per cercare di salvare gli autobus e un nuovo appello alla Regione affinché, scrive il presidente Gigi Ponti, "ognuno si assuma le proprie responsabilità".

La Provincia di Monza e Brianza torna alla carica: obiettivo, recuperare 1,83 milioni di euro per il 2017, quanto manca per poter scongiurare la soppressione dal 1° marzo di due linee strategiche come la Z225 e la Z227 e la riduzione complessiva delle percorrenze per almeno 750mila chilometri l’anno. Una mazzata per un servizio che conta 60mila passeggeri al giorno, di cui circa novemila viaggia sulle due linee a rischio, quelle che collegano Lissone, Muggiò e Nova Milanese a Cinisello Balsamo e alla metropolitana e alla stazione ferroviaria di Sesto. "Abbiamo chiesto più volte alla Regione di aggiornare i criteri di riparto delle risorse per il trasporto pubblico per sanare le sperequazioni, senza ottenere alcuna risposta - spiega il presidente della Provincia -. Nessuna risposta neanche al presidente dell’Agenzia del Trasporto pubblico, voluta dalla Regione stessa, il quale da tempo chiede certezze per poter programmare gare e servizi sul territorio: ora basta, è tempo che ciascuno si prenda le proprie responsabilità".

La Regione destina annualmente 18 euro a persona alla Provincia di Monza e Brianza per finanziare i servizi di trasporto pubblico. Una cifra stabilita su criteri di riparto delle risorse strutturali regionali, che risalgono a più di 15 anni fa, quando ancora vigeva il regime delle concessioni.

Secondo questi criteri storici alla Provincia di Como vanno circa 32 euro per abitante, 28 a Pavia, 25 a Bergamo, 18 a Milano escluso il capoluogo, 17 a Varese, 46 a Lodi, 25 a Brescia, 39 a Cremona, 20 a Mantova, 34 a Sondrio, 16 a Lecco. Basterebbe rivedere questi parametri - è la tesi della Provincia di Monza e Brianza - per non dover tornare ogni anno a battere cassa a Milano e a Roma.

Replica il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: "Troppo comodo  lamentarsi quando a creare questa situazione, di Province cancellate sulla carta per legge ma mantenute nei fatti, e con risorse drasticamente tagliate, è stato proprio il Pd. Troppo facile prendersela con la Regione Lombardia quando sono stati i Governi del Pd, i Governi Letta e Renzi, a ridurre al lumicino i trasferimenti agli enti locali. Il presidente Ponti se vuole lamentarsi si rivolga a Roma, a Palazzo Chigi o a Largo del Nazareno, oppure presso il ministro Delrio, padre di questa riforma, oppure chieda alla prefettura di Monza di farsi girare le decine di milioni che nel 2017 spenderà per mantenere i quasi 2000 richiedenti asilo ospitati nel territorio di Monza e Brianza". 

Intanto, mentre le firme raccolte contro i tagli salgono a quota undicimila, scende in campo anche la Camera di commercio, che ha stimato in 5 milioni e mezzo il danno economico - in termini di disagi e costi aggiuntivi per studenti e lavoratori pendolari costretti a trovare un’alternativa- prodotto dal taglio dei bus. La stima è stata calcolata su dati Registro imprese, Provincia di Monza e Brianza, Istat, Eurostat.

"Nella nostra società assicurare la mobilità a cittadini e imprenditori è un prerequisito indispensabile per garantire la competitività del sistema economico e sociale - dice Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza. - Accanto a investimenti a sostegno delle infrastrutture tecnologiche, occorrono investimenti a supporto delle infrastrutture fisiche che siano moderne, sostenibili a basso impatto ambientale. In un territorio policentrico, come quello della Brianza, garantire i collegamenti con gli autobus, è una questione di democrazia e di accessibilità ai servizi, ai luoghi pubblici, alle scuole e alle istituzioni".

Intanto la Provincia ha approvato una proroga di un mese dei contratti in vigore per scongiurare i tagli in programma da febbraio, mentre prosegue il confronto con i tecnici della Città metropolitana e del Comune di Milano per programmare un piano di ottimizzazione omogeneo.