Di Pietro a Monza per Pedemontana

L'ex ministro e nuovo presidente di Apl il 5 ottobre incontrerà la Provincia e sindaci della zona dove il megacantiere si è fermato. Tra i nodi, l'assenza di risorse e la diossina.

Carotaggi sul tracciato di Pedemontana

Carotaggi sul tracciato di Pedemontana

Monza, 23 settembre 2016 - Antonio Di Pietro sarà a Monza il 5 ottobre.

Il numero uno di Autostrada Pedemontana Lombarda non ha perso tempo nel rispondere all’appello del presidente della Provincia Gigi Ponti, che a nome dei sindaci dei Comuni lungo la tratta B2 - Lentate sul Seveso, Meda, Seveso, Barlassina e Cesano Maderno - gli aveva chiesto un incontro.

Obiettivo, cercare di definire una via d’uscita per un progetto che, dopo l’inaugurazione della tratta Lomazzo-Lentate sul Seveso lo scorso inverno, si è fermato nei Comuni della diossina, dove si sono conclusi ormai da tre mesi i carotaggi del sottosuolo e ora si è in attesa di conoscere i risultati per valutare l’eventualità di ricorrere a una bonifica prima di continuare i lavori.

I dati dovevano essere pronti già a fine luglio, ma al momento tutto tace. Una bonifica comporterebbe una spesa aggiuntiva di 40 milioni a un cantiere che ha già bruciato più di un miliardo e mezzo di euro per realizzare solo un terzo dei lavori. Per concludere l’opera attraversando la Brianza fino a raggiungere la Bergamasca e collegare gli aeroporti di Orio e Malpensa servono altri 3 miliardi. Ma il progetto è ormai considerato privo di ossigeno: senza risorse per andare avanti e sovradimensionato rispetto alle esigenze del territorio, che ha sì problemi di attraversamento ma - questa la tesi sostenuta da tempo dalla Provincia - potrebbe risolverli con un Piano B molto più leggero.

Di Pietro, che in Brianza da ministro era già stato risolutivo nello sblocco dei lavori per il tunnel di viale Lombardia, ha risposto nei giorni scorsi dando la sua disponibilità a presentarsi a Monza con i suoi collaboratori. Come anticipato nella sua lettera, Ponti chiederà aggiornamenti rispetto alla realizzazione della nuova tratta, "alla luce dell’incognita ancora gravante sul piano economico-finanziario dell’opera che pregiudica, ad oggi, qualsiasi previsione temporale e attuativa". 

Intanto si fanno sentire anche gli ambientalisti di Insieme in Rete. "Oltre ai problemi più volte richiamati della viabilità, chiediamo ai sindaci di mettere al centro dell’incontro con Di Pietro la questione dei terreni contaminati - dice Alberto Colombo, esponente del coordinamento delle associazioni ambientaliste del territorio -. Ci allarmano le loro dichiarazioni: sembrano preoccupati soprattutto dal traffico".I ritardi allarmano. I risultati delle analisi dei 642 campioni prelevati erano attesi a fine luglio, ma sono passati altri due mesi e tutto tace.  "Come coordinamento abbiamo presentato una richiesta ufficiale di accesso agli atti ad Arpa per avere i dati delle analisi chimiche - continua Colombo -. Sono dati già analizzati e validati con una relazione tecnica da parte di Arpa. Non sono ancora stati resi pubblioci perché è un passaggio molto delicato: ci sarà una conferenza dei servizi dalla quale usciranno indicazioni sul da farsi. Sono necessari altri passaggi, ma noi intanto teniamo accesi i riflettori, come abbiamo fatto nel 2008".