Lissone, mendicanti con il curriculum in cerca di elemosina e lavoro

A chi si ferma danno le credenziali per trovare un posto

SORPRESO Il vicesindaco Marino Nava è stato avvicinato da un questuante che cercava anche lavoro Sotto, il curriculum fornito dal ragazzo

SORPRESO Il vicesindaco Marino Nava è stato avvicinato da un questuante che cercava anche lavoro Sotto, il curriculum fornito dal ragazzo

Lissone (Monza e Brianza), 9 dicembre 2017 - Anche i mendicanti cercano lavoro. Chiedono l’elemosina ma offrono pure il loro curriculum vitae, che portano con sé in più copie, diligentemente compilate e conservate in una busta di plastica. Accade a Lissone, dove il Comune ha scoperto che alcuni dei questuanti che si incontrano fuori dai negozi del centro e in altri luoghi della città non sono semplicemente dediti all’accattonaggio: certo, chiedono soldi, ma quando incontrano qualcuno che dà loro retta mettono mano a una busta di plastica trasparente e sfoderano un perfetto curriculum, redatto secondo il modello europeo; spiegano di star cercando un’occupazione e, consegnando una copia del modulo, sollecitano un interessamento.

Il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Marino Nava, racconta che stava entrando in un bar a due passi dal centro, quando è stato avvicinato da un ragazzo africano sui 25-30 anni. «Oltre a chiedermi l’elemosina, mi ha detto che cercava lavoro: ha tirato fuori il suo curriculum e ha voluto darmene una copia. Io chiaramente non gli ho promesso nulla, ma l’ho preso: mi è sembrata la cosa più gentile da fare. Naturalmente noi non ci muoveremo in alcun modo, non è certo compito del Comune». Il ragazzo, di origine nigeriana, è regolarmente in Italia con permesso di soggiorno. Risulta diplomato e vive a Como. «Mi ha raccontato che al suo Paese faceva il meccanico - spiega Nava - e che tutti i giorni viene da Como a Lissone con il treno. Si mette fuori dal bar o da altri negozi, chiede spiccioli e distribuisce curriculum per trovare un lavoro, magari proprio come meccanico». In Comune sono arrivate altre segnalazioni analoghe e si è scoperto che in città sono più d’uno i questuanti che portano con sé un curriculum e provano a distribuirlo. «Non sono insomma tutti minacciosi o infastidenti – sottolinea Nava – C’è anche chi con dignità cerca semplicemente aiuto».