Lissone, raddoppiano i divorzi in Comune

Nell'ultimo anno in città boom di separazioni ratificate in municipio, possibilità che la legge consente da fine 2014 e che fa risparmiare

Il Municipio di Lissone

Il Municipio di Lissone

Lissone (Monza e Brianza), 1 febbraio 2017 - A Lissone è boom di "divorzi brevi" in Comune. Nell'ultimo anno in città sono praticamente raddoppiate le separazioni sancite direttamente in municipio, così come consentito dalla legge da fine 2014. Rispetto all'anno precedente, nel 2016 - complice probabilmente la procedura snella ed economica - i divorzi ratificati davanti all'ufficiale di stato civile sono diventati quasi il doppio: 54, a fronte dei 30 del 2015. In molti casi a chiudersi sono state situazioni rimaste aperte per decenni, in un caso addirittura per trent'anni. Invariato o quasi, invece, il numero di scioglimenti di coppie lissonesi regolato in tribunale o con una negoziazione assistita dagli avvocati, strade necessarie per legge se vi sono figli minorenni o non c'è accordo sulla divisione del patrimonio: nel 2016 le separazioni in tribunale sono state 27 (rispetto alle 21 dell'anno precedente), quelle davanti agli avvocati 3 (anziché 5).

A far impennare la quota di divorzi in Comune è stato quasi sicuramente il fatto che tale procedura - che permette di ratificare l'accordo raggiunto dai coniugi semplicemente davanti a un ufficiale di stato civile, ossia il sindaco o un suo delegato - si può effettuare completamente in municipio, senza la necessità di farsi assistere da un avvocato e con una spesa di appena 16 euro. In molti casi vi hanno fatto ricorso coppie che, spiegano dall'Amministrazione, "separate di fatto e di diritto da vari anni, hanno deciso di completare la pratica anche grazie alla diminuzione di formalità e di costi dopo l'introduzione del divorzio davanti all'ufficiale civile".

Così negli scorsi dodici mesi in città è stato sancito un divorzio a distanza di 31 anni dalla separazione, mentre altre volte la rottura della coppia era avvenuta nella prima metà degli anni Novanta. "Si completano insomma - sottolineano dal Comune - iter rimasti fermi alla separazione a causa dell'onerosità della parte conclusiva e dei tempi burocratici di attesa". Il divorzio in municipio prevede prima una richiesta di separazione da parte della coppia e, dopo un minimo di 30 giorni, permette di ottenere la fine a tutti gli effetti del matrimonio. A questa procedura possono accedere solo coniugi che abbiano raggiunto un accordo su tutti i fronti, compresa la divisione del patrimonio, e solamente se non ci sono figli minorenni o maggiorenni con disabilità grave.