L'incredibile storia di Hibu: dieci anni a tutta birra

Raimondo Cetani nel 2007 ha lasciato una promettente carriera di informatico e si è inventato brassaiolo creando il marchio Hibu apprezzato in Italia e in Europa

Raimondo Cetani mentre brinda  e spilla  la «sua» birra (Radaelli)

Raimondo Cetani mentre brinda e spilla la «sua» birra (Radaelli)

Burago di Molgora (Monza e Brianza), 20 novembre 2017 - L'ultima nata in casa Hibu, il birrificio artigianale con sede in Brianza che quest’anno festeggia i 10 anni di attività, si chiama RaRaRauch. Si ispira allo stile affumicato della Rauchbier, originaria della città bavarese di Bamberga. Il mastro birraio Raimondo Cetani l’ha inserita fra le sue Fugaci: le birre «one shot» ossia dalla vita breve: la RaRaRauch sarà venduta solo nei mesi di novembre e dicembre. Entrerà a fare parte delle 25 etichette artigianali fra Perenni, Stagionali, Fugaci e Speciali (fra le quali la Ten Years After, la birra del decennale).

Era il 2007 quando Cetani decise di abbandonare il roseo futuro da informatico per imbarcarsi mani e piedi nell’avventura brassicola. In realtà , pare che il vero motivo è che i suoi genitori non ne potevano più di essere tagliati fuori dal garage di casa dove produceva le sue prime birre. Ecco perché Cetani ha messo su il birrificio che oggi si trova a Burago. La storia di questo informatico e allenatore di calcio per passione, ora apprezzato mastro birraio, comincia nel 1999 quando inizia a macinare il malto in pentola. Nel 2003 compra il primo impianto da un ristoratore e coinvolge nell’avventura altri amici.

La domenica la dedica al calcio, ai ragazzi che allena. Il destino vuole che fare la birra diventa il suo mestiere. Un’attività organizzata che nel 2007, quando il birraio brianzolo sceglie di dedicarsi all’arte di trasformare il luppolo mollando i computer, dà vita al marchio Hibu. Il primo birrificio è a Bernareggio, dal 2015 a Burago di Molgora. Avvia un’attività agricola di circa 15 ettari in Basilicata per produrre l’orzo da cui ricavare il malto e compra altri 23 ettari di terra a Burago coltivati a lamponi, fragole e luppolo. Nel 2016 apre un locale a Copenaghen, in Danimarca. E mette a lavorare al progetto del luppolo lombardo, insieme al Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma. La prima fase ha permesso di individuare i germoplasma (semi). Le operazioni di selezione e validazione si fanno nei campi a Marano (Mo) e termineranno nel 2019 con la scelta di una o più varianti di luppolo adatto alla birrificazione. A questo punto le piantine saranno piazzate nel luppoleto di Burago. Sarà creata un’azienda agricola in grado di gestire le fasi della raccolta, esfoliazione, essicazione, pellettizzazione del luppolo.

Se tutto andrà bene, fra qualche anno si potranno fare le prime prove di birrificazione con luppoli made in Burago di Molgora: coltivati in un campo di 32 ettari dietro il laboratorio di via Ampere. Una nuova scommessa per il Birrificio Hibu che è riuscito ad affermarsi come un produttore di birre artigianali di qualità. L’idea è di utilizzare materia prima 100% italiana, meglio ancora lombarda. L’obiettivo è di coltivare in proprio gli ingredienti con cui produce la birra. La filiera già include l’orzo, a cui Cetani vuole aggiungere il luppolo.